Home » News Roma » Roma, 16enne bullizzato in vasca: prigioniero della sua squadra, ancora non può allenarsi

Roma, 16enne bullizzato in vasca: prigioniero della sua squadra, ancora non può allenarsi

Pubblicato il
Pallanuotista 16enne vittima di bullismo

Roma. Della sua storia avevamo già parlato nel corso delle precedenti settimane, protagonista della vicenda un ragazzo di 16 anni con la passione per la pallanuoto rimasto, tuttavia, vittima di atti di bullismo sia da parte di un compagno sia da parte dell’allenatore che non lo avrebbe tutelato, messo al sicuro rispetto a quanto stava accadendo. Denunciati i fatti, le vicissitudini del giovane non sono purtroppo terminate in quanto l’atleta dallo scorso gennaio non si allena e nonostante abbia chiesto di lasciare la squadra, una risposta in merito non è mai arrivata. 

Roma, pallanuotista 16enne bullizzato in vasca: ‘Grazie al suo coraggio, sono arrivate altre denunce’

Gli atti di bullismo ed il nullaosta che non arriva 

A seguito degli atti di bullismo dei quali era rimasto vittima, il giovane non riusciva più ad uscire di casa e in un’escalation di rabbia, a seguito delle vessazioni subite – andate avanti per quasi un anno – da parte di un suo compagno di squadra, ha reagito sferrandogli un pugno al volto che è costato anche a lui la denuncia. Inoltre, è stato anche esonerato per due settimane. Ora, in modo graduale il minorenne sta tornando alla propria vita di sempre anche se le sue vicissitudini non sono, purtroppo, terminate.

Infatti, nonostante avesse già scelto di andare via il nulla osta non è mai arrivato ed il risultato è che il sedicenne non si allena dallo scorso gennaio, anche se ci sono altre squadre che gli hanno proposto di giocare per loro. Ancora una volta, a sostenere il ragazzo e la sua famiglia c’è la onlus ‘Bon’t worry’, la quale – anche in precedenza – aveva accolto lo sfogo del giovane. Inoltre, la sua denuncia, ha fatto letteralmente da apripista per altri ragazzi che vivono simili situazioni, spronandoli a denunciare quanto da loro subito. 

La federazione 

Dopo che il caso del 16enne vittima di bullismo è stato portato a galla, la Federazione Italiana nuoto ha contattato la famiglia e la onlus. È stato, inoltre, aperto un fascicolo ma nonostante ciò, attualmente la situazione rimane pressoché immutata ed il risultato è quello pocanzi descritto, ovvero che nonostante ci siano diverse squadre disponibili ad accogliere e far giocare il ragazzo, quest’ultimo resta, ahimè, ‘prigioniero’ del club che ha denunciato per gli episodi di bullismo ricevuti. 

 

Roma, “lezione d’oro” di Federico Moccia sul bullismo: lo scrittore chiede 2.500 euro per tenerla

Impostazioni privacy