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Ristrutturazioni fantasma nei borghi col superbonus: “Lavori mai eseguiti”, nel mirino società di Roma

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Guardia di Finanza

Truffa con il superbonus 110%, intascavano crediti per lavori mai eseguiti all’interno di alcuni borghi della Campania. Nel mirino una società di Roma. Disposto maxi sequestro preventivo pari a 900mila euro.

Nei giorni scorsi, su disposizione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, nei confronti di una società romana che ha agito in qualità di General Contractor, ovvero l’impresa che, come nel caso del superbonus, gestisce i progetti edili.

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza (ilcorrieredellacitta.com)

Ad ogni modo si tratta in realtà del proseguimento di un filone di indagine che aveva già determinato un primo sequestro (per oltre 500 mila euro, ndr) ai danni della società e che ora ha portato a scoprire nuovi altri presunti illeciti. In pratica, sulla carta, risultavano tutta una serie di ristrutturazioni in corso che però, nei fatti, non erano state eseguite. Ad appurarlo le ispezioni in loco: ma intanto la società avrebbe riscosso crediti proprio per quei lavori mai avviati.

Truffa col superbonus, così la società di Roma “monetizzava” per lavori mai iniziati

L’operazione è stata ribattezzata “Borghi antichi bis“. Le attività, eseguite dalla Compagnia di Vallo della Lucania, scaturiscono come detto al termine di precedenti indagini, eseguite nei confronti dello stesso General Contractor che hanno determinato un primo sequestro per oltre 500 mila euro (avendo, la società, riscosso crediti per lavori di ristrutturazioni mai avviati in tre comuni Cilentani).

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza (ilcorrieredellacitta.com)

Proseguendo nelle investigazioni, sono stati individuati ulteriori 22 immobili, oggetto di ristrutturazione utilizzando il cosiddetto “Superbonus 110% per i quali la società Romana aveva certificato l’avvenuta esecuzione degli interventi nella misura pari al 30% del totale. Peccato però che di questi interventi non ce ne fosse traccia, dato che il tutto è stato sconfessato dalle ispezioni eseguite presso gli edifici interessati. E non solo in alcuni casi ma per la totalità degli immobili. 

I crediti incassati

Inoltre, le Fiamme Gialle Vallesi hanno ricostruito minuziosamente il tracciamento dei crediti concessi a seguito della falsa attestazione dei lavori, constatando che i proprietari delle abitazioni li avevano ceduti al General Contractor, che aveva provveduto poi a monetizzarli cedendoli a sua volta a diversi istituti finanziari. 

Si specifica che il provvedimento di sequestro preventivo è stato eseguito nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

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