“Datemi un’euro al mese per 3 mesi e risolvo il problema dei rifiuti a Roma”. A parlare è Marco Doria, ex delegato all’ambiente e ai rifiuti nel VI Municipio ed esperto del settore, visto che ormai da quasi un anno gira per la città scoprendo discariche a cielo aperto, depositi di auto rubate e furgoni abusivi adibiti al trasporto di rifiuti anche tossici.
Roma sommersa dai rifiuti: perché?
“Quando lavoravo sul territorio del VI Municipio, tutti i problemi che ci sono adesso non c’erano, perché facevamo tante attività che adesso non vengono più svolte. Venivano innanzi tutto fatti posti di controllo con la polizia locale per evitare versamenti illegali di rifiuti. Avevo poi chiesto al Presidente dell’Ama e al Direttore Generale che venissero stoccate in determinate aree all’interno del VI Municipio le “macchine madre”, cioè il compattatore grande, per far scaricare gli “squaletti”. Questo significava che gli “squaletti”, ovvero i mezzi piccoli utilizzati per raccogliere i rifiuti, invece di fare avanti e indietro fino a Rocca Cencia per scaricare il loro contenuto limitato dalla portata del mezzo, dovevano semplicemente andare nei punti di stoccaggio dove si trovavano i compattatori e scaricare lì, risparmiando ore e ore di viaggio nell’arco della giornata. Erano poi le macchine madri a scaricare al TMB di Rocca Cencia quando erano piene. Questo permetteva un’ottimizzazione dei tempi e la possibilità di raccogliere più rifiuti. Erano stati creati 7 punti di stoccaggio che consentivano di tenere pulito l’intero Municipio”.
Serve quindi solo l’organizzazione?
“Organizzazione e attuazione di ciò che viene organizzato. Così come io andavo sempre in giro per il Municipio allora, quando ricoprivo il ruolo di Delegato all’Ambiente – e come faccio adesso da privato cittadino, nel corso del mio ‘Mondezza Tour, durante il quale continuo a scoprire discariche a cielo aperto e rifiuti ovunque – occorre girare per la città e rendersi conto di quello che succede, di quali sono i problemi e risolverli. Io non vedo nessuno dei responsabili girare. E se lo fanno non si rendono conto di quello che hanno sotto gli occhi”.
Mezzi Ama: ci sono o no?
“Viene detto e ripetuto che mancano gli squaletti o che sono rotti o cannibalizzati. Non è vero. Ho filmato e accertato tutti mezzi nuovi. Con al massimo 2 anni di vita. Fermi. Il problema è che non li utilizzano, ma restano lì, specialmente quando ci sono i cambi turno. Il problema risiede quindi nel personale. Servono maggiori controlli, che vanno fatti sul posto, su ogni sito dove sono stoccati i mezzi. Ci sono persone che prendono fior di quattrini per per stare dietro la scrivania. Io mi propongo di fare questo tipo di lavoro a costo zero, ovvero a un costo simbolico di un euro al mese, per ripulire la città. O quantomeno un Municipio, se proprio si vuole partire da una zona per vedere la cosa funziona. Ovviamente, occorre che ci sia il posto dove scaricare i rifiuti, altrimenti sarebbe tutto inutile”.
Lo farebbe da solo?
“Assolutamente no. Ho la possibilità di avere accanto a me un team di persone qualificate e che ha voglia di fare. Si tratta di persone che appartengono alle forze dell’ordine. Sono convinto che, insieme a loro riuscirei a dare decoro a questa città. E di risolvere, almeno momentaneamente, il problema dei rifiuti a Roma. Di ripulire la Capitale dai rifiuti che la stanno soffocando, soprattutto durante un periodo come l’estate, quando i turisti dovrebbero vederla nel massimo splendore. Però ripeto: deve esserci un sito dove scaricarli, perché se li raccogliamo e se non sappiamo dove portarli si tratterebbe di un lavoro inutile”.
Dove portare i rifiuti?
“La soluzione ci sarebbe, perché da quello che ho saputo proprio dai dirigenti Ama i rifiuti attualmente vengono portati a Civitavecchia e, da lì, fatti partire con il treno per la Danimarca e l’Olanda, sotto forma di balle. Il costo è di 260 euro a tonnellata. Quando c’era la Raggi, era stato fatto un accordo con l’Austria, nel 2018, e il costo era di 140 euro a tonnellata. 100 euro era per il trasporto su rotaia, mentre 40 euro se lo prendeva l’impianto. Ora i costi sono spaventosamente più alti. E comunque secondo me l’unico modo per uscire in maniera definitiva è quello di fare una gara Europea a procedura aperta per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti dalla strada e per il conferimento in discarica, oltre che per la realizzazione di un impianto termovalorizzatore”.
C’è la volontà di pulire Roma?
“Questa è la domanda che mi faccio sempre. Mi chiedo se davvero si voglia pulire la città, visto che c’è la possibilità di portare fuori i rifiuti. Bisogna solo raccoglierli. Ma c’è la volontà di raccoglierli? Me lo domando guardando i vari quartieri sporchi, invasi di immondizia. Oppure bisogna credere al famoso video in cui l’assessora Sabrina Alfonsi dice che deve esserci l’emergenza altrimenti ci sarà meno consenso per l’inceneritore? Che sia davvero fatto tutto per costruire il nuovo gassificatore, fra tre o quattro anni? E nel frattempo restiamo affogati tra i rifiuti? Tutto questo mi lascia perplesso. Siamo in estate, con questo caldo tra miasmi e liquami si rischia l’emergenza ambientale. Ma i cittadini non hanno ancora iniziato a denunciare l’Ama e il sindaco di Roma? Ci sono strade completamente ostruite dai rifiuti, come è successo in via Fosso dell’Osa. Ma possibile che nessuno dei responsabili se ne accorga e provveda prima che la situazione diventi irreversibile?”