Emergono ulteriori particolari sul caso dell’Onorevole Soumahoro finito nei giorni scorsi al centro delle polemiche in merito all’inchiesta sulle cooperative e sull’accoglienza dei migranti che ha letteralmente travolto la sua famiglia. Ebbene, oggi nuovi dettagli sono stati rivelati in merito ai rapporti tra una delle coop coinvolte nell’indagine e il Campidoglio.
La cooperativa Karibu non aveva il Durc in regola
In particolare, come riporta oggi Repubblica, si parla della cooperativa Karibu che aveva a capo la suocera di Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo. Quest’ultima, secondo quanto emerso ieri nel corso della Commissione Trasparenza, non avrebbe avuto il Durc (Documento Unico di regolarità contributiva) in regola ma questo, per un periodo di almeno nove anni, non avrebbe impedito gli “affari” con il Campidoglio. La vicenda inizia nel 2013: a favore della cooperativa risulta un impegno di spesa di circa 4 milioni e 600mila euro dei quali 3 sarebbero stati pagati. Le ultime fatture sono state invece bloccate proprio perché, dopo l’esplosione della vicenda, è emersa questa irregolarità. A chiedere delucidazioni in merito all’intera vicenda è stata la Consigliera in Campidoglio Rachele Mussolini (FDI). “Abbiamo fatto un intervento sostitutivo con l’Inps (Roma Capitale, in pratica, provvederà a versare le somme necessarie all’Inps al posto delle coop della suocera e della moglie del deputato Soumahoro, ndr) – ha affermato la Dirigente Angelina Di Prinzio – abbiamo fatto richiesta della certificazione antimafia e anche della cessione del credito”. Resta però da capire il perché nessuno abbia effettuato dei controlli malgrado mancasse il documento alla base di qualsiasi rapporto con la pubblica amministrazione.
Il caso Aboubakar Soumahoro
Aboubakar Soumahoro è il deputato eletto per la prima volta in Parlamento lo scorso 25 settembre nella lista Verdi-Sinistra Italiana salvo poi finire al centro di un vero e proprio caso mediatico per l’indagine che ha coinvolto sua moglie, Liliane Murakatete, e sua suocera, Marie Therese Mukamitsindo. A metà novembre infatti la Procura di Latina ha aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata da un Sindacato (Uiltcs) a seguito di stipendi non pagati ai dipendenti e di una gestione oltremodo carente dei centri di accoglienza (mancanza di servizi essenziali in certe strutture, condizioni di accoglienza dei migranti non in linea con gli standard previsti, ecc.). Nel mirino sono finite due cooperative, la Karibu, quella coinvolta nei rapporti con il Comune di Roma, e il Consorzio Aid, attive nell’accoglienza dei migranti e al cui vertice c’era la suocera del Deputato (che non risulta né indagato, né coinvolto nell’inchiesta).
Aboubakar Soumahoro, la suocera ammette: “Vero, non abbiamo pagato gli stipendi”