Roma. Ha trascorso la prima notte in carcere, a Regina Coeli, Giandavide De Pau, il 51enne accusato dell’uccisione di tre donne giovedì scorso nel quartiere Prati, zona centrale della Capitale. Sorvegliato dagli agenti, l’uomo — in ottemperanza alla normativa anti Covid — si trova in isolamento. È fissata per l’inizio della prossima settimana, non prima di martedì l’udienza di convalida del fermo disposto dalla Procura di Roma a seguito di un lungo e serrato interrogatorio, durato la bellezza di oltre 7 ore. Dopo la convalida verrà fissata l’udienza davanti al Gip.
Serial killer delle prostitute, la confessione: “Non ricordo niente, ero drogato, solo tanto sangue”
La confessione di De Pau e l’arma del delitto mancante
Ieri durante il lungo interrogatorio De Pau — che ha un passato da autista per il boss Michele Senese, nonché diversi precedenti alle spalle — ha raccontato agli inquirenti di ricordare ‘tanto sangue’ e poco altro. Attualmente in cura presso un Sert e sotto terapia farmacologica per una patologia psichiatrica, De Pau, come riportato da Repubblica, ha poi negato di essersi recato in via Durazzo dove si è consumato il terzo omicidio che ha visto come vittima una donna colombiana di 65 anni: ‘Non ricordo di essere stato in via Durazzo. Ho vagato per due giorni senza mangiare né dormire’. Va detto inoltre che al momento, i pubblici ministeri non contestano all’uomo la premeditazione. Rifugiatosi a casa della madre, a Roma Nord, gli agenti lo hanno trovato e prelevato. Arrivati nell’appartamento, l’atroce puzzle sembra iniziare a prendere forma. Tuttavia, ad esso manca ancora l’arma del delitto, una lama tipo stiletto che non è ancora stata trovata.
Prostitute uccise a Roma, per Lavorino probabile un unico killer per gli omicidi di Prati