Soprannominata Miss Pink, da controllora dell’Atac a venditrice di tarocchi, talismani e amuleti: assenteista licenziata.
Miss Pink assicurava agli altri un futuro migliore – almeno così diceva – senza pensare troppo al suo. È la storia di un’ex controllora dell’Atac, la quale chiedeva giorni di malattia e poi eludeva abilmente i controlli. Un meccanismo che le permetteva di portare avanti il suo business parallelo: quello di “fatina”. Così era conosciuta perchè faceva i soldi con una merce rarissima che quando la vendi può fare qualsiasi cifra: la speranza.
Raggirava persone con trattamenti, pozioni e amuleti. A “rovinarla” la propria pagina Facebook: dopo l’ennesimo giorno di malattia richiesto all’interno del mese, l’azienda del trasporto pubblico ha avviato i controlli ed è partita naturalmente dai social network. Capire che vita fa è possibile partendo dal proprio profilo, scorrendo adeguatamente – racconta Repubblica su cui è apparsa la storia – è possibile notare che la pagina di Miss Pink non solo è in evidenza ma vanta centinaia, in alcuni casi anche migliaia, di interazioni.
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Licenziata la “fatina” di Atac: cosa faceva l’ex controllora
Tanto è bastato ai vertici per andare a fondo della questione: una volta appurato che usava il proprio tempo di malattia per portare avanti le proprie attività, la donna è stata prima richiamata formalmente e poi licenziata in tronco. Non era l’unica: l’azienda dei trasporti ha constatato che altri 41 assenteisti come Miss Pink portavano avanti le proprie competenze in maniera illecita servendosi dei giorni di malattia: dallo chaffeur di Limousine al furbetto della Legge 104.
Ce n’è davvero per tutti i gusti: un sapore che però non piace all’Atac che ha subito messo un freno alla tendenza. La “fatina” ha agitato la polvere sbagliata, finendo per alzare un – inaspettato – polverone.