La Polizia Ferroviaria continua a lavorare sul territorio. Settimana da bollino nero: inizio di marzo con 3 arresti e 14 denunce. Il report.
La Polizia Ferroviaria si conferma presenza costante e indispensabile sui territori, in special modo nella Capitale. Termini e la stazione sono ancora snodo centrale per attività illecite di vario genere. Da reati più o meno gravi a situazioni limite tra povertà e bisogno di assistenza.
Quello della stazione centrale è un universo parallelo dove succede di tutto. Non solo partenze e arrivi, ma anche nuove vite e fermate inattese. Basta guardare i numeri: il report dell’ultima settimana conferma oltre 10mila persone identificate. Tutte potenzialmente sospette o con qualcosa da chiarire.
Polizia Ferroviaria, denunce a tappeto: mai così tante a inizio marzo
Accertamenti che, spesso, portano a denunce in stato di libertà o addirittura all’arresto. Numericamente i denunciati dall’inizio di marzo sono 14, 3 invece gli arresti. Sempre nella stessa maniera: aggressioni, tentativo di fuga e in qualche caso scippo. Bagagli a mano, preziosi, vestiti.
Non si risparmia niente, la PolFer deve fare gli straordinari e talvolta ingaggiare inseguimenti all’ultima curva. Non mancano i pericoli: recentemente, fra gli arrestati, si conta un uomo che ha cercato di accoltellare un agente. Tutto finito per tempo e pericolo scampato solo grazie alla destrezza dei protagonisti che agiscono sempre in gruppo e prevengono eventuali sommosse. Non sempre è possibile, ma la qualità dei controlli a Termini (e non solo) è aumentata.
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Sempre più turisti
Così come il numero delle risorse umane a disposizione. Diretta conseguenza di un aumento vertiginoso del traffico pendolare: sempre più persone prendono il treno e affollano le stazioni, considerate da molti zona franca. L’importante è restare con gli occhi aperti: la Polizia Ferroviaria insegna che non c’è mai un attimo da perdere. Partono i treni e fioccano le denunce. Nel primo caso è possibile ripartire, mentre la seconda ipotesi non prevede recidiva. Se c’è, significa che la pena potrebbe essere ancora più aspra. Allora sarebbe in programma un altro tipo di viaggio.