Certo non è stata proprio una risposta esauriente quella di stamane da parte della Presidente Della Casa, rispetto all’interrogazione proposta dal capogruppo PD Massimiliano Umberti, calendarizzata ormai dieci giorni fa e avente in oggetto la “situazione Parco Meda e situazione spazi al suo interno” con riferimento agli attacchi criminali posti in essere ancora oggi a danno della cooperativa ‘On the Road’.
Di fatto la Presidente si presenta impreparata e senza documentazione, ma armata della solita retorica scaricabarile sulle amministrazioni passate. Non ultimo con un atteggiamento davvero incomprensibile; durante la perorazione di Umberti, che rappresentava banalmente gli atti di violenza perpetrati a danno della cooperativa ‘On the Road’ a partire dal 9 giugno, Della Casa ride beffarda.
L’interrogazione di Massimiliano Umberti (PD)
“Da tre anni a questa parte nel nostro territorio ci sono scorribande di banditi e fascisti che hanno ripreso vigore (fatti recenti del Tiburtino Terzo e di Casal Bruciato, ndr)” esordisce Umberti, “ma mentre altri attacchi erano prettamente strumentali e politici questo è ingestibile. Qua pare che ci si possa permettere di attuare risse, occupare spazi, cacciare delle persone; gli sgomberi eventualmente sono a carico della polizia e non dei ‘Boys’ della Roma“. Poi il punto: “Presidente questa interrogazione nasce da questa esigenza: vorrei capire fino ad oggi quali sono stati i passi di questa maggioranza per ovviare a questa situazione“.
Domanda apparentemente chiara e semplice alla quale però prima di rispondere nel merito, la minisindaca pensa bene di mescolare le carte facendo polemicamente riferimento a presunti atti illegittimi posti in essere dall’antica Giunta Veltroni: “L’area del Parco Meda è in carico al Dipartimento Ambiente e le concessioni ed eventuali convenzioni dei lotti sono state attuate dai dipartimenti e non da questo Municipio; tra l’altro molte di queste proprio in epoca di amministrazione Veltroni, centro sinistra. Sull’area verde in questione non sono ammissibili attività commerciali” ha dichiarato Della Casa relativamente alle attività di noleggio di sale e tavolini da parte di ‘On the Road’.
La situazione amministrativa di ‘On the Road’: facciamo chiarezza
Ora, prima di proseguire, facciamo presente che, al di là delle responsabilità concessive e manutentive e relative competenze, la Minisindaca Della Casa possiede la delega alla Sicurezza ma parla di altri temi che, oltre a non c’entrare nulla con l’interrogazione del capogruppo PD, non sono strutturali per la questione in essere, ovvero l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni ad opera di ultras e pregiudicati di estrema destra. Inoltre ribadiamo che il riconoscimento dell’attività della cooperativa gestita dai fratelli Zaia risale ad una amministrazione locale di centrosinistra del 2010 presieduta dall’allora presidente Ivano Caradonna mediante una delibera di Giunta prot. CE/3889/10 che disponeva anche gli indirizzi per i rapporti tra amministrazione e cooperativa. Il Sindaco di Roma, invece, era Alemanno.
Le risposte di merito della Presidente sono confuse e non corroborate da atti e protocolli
“La situazione che rappresenta è chiaramente inaccettabile” prosegue Della Casa: “Non può il singolo cittadino decidere chi possa entrare o uscire dal parco e su questo stanno lavorando le forze dell’ordine perché si tratta di una criticità di ordine pubblico che quindi prescinde dall’intervento amministrativo del Municipio, che comunque ha segnalato la questione alla Polizia di Stato” dice finalmente la Minisindaca, ma non esibisce alcun atto in riferimento a questo. E torna ancora all’attacco ponendo sullo stesso piano le presunte attività a fine di lucro da parte di ‘On the Road’ con il vero e proprio presidio permanente di matrice criminale e fascista ancora in essere presso la storica sede: “Non vale la legge della strada ma tanto si interverrà su abusi di cittadini all’interno del parco, tanto lo si farà su soggetti che conducono attività o installazioni abusive. Il parco pubblico deve essere accessibile a tutti, ma la pubblica sicurezza, ripeto, compete alle forze dell’ordine. Sugli atti di violenza che si sono perpetrati, comunque, stiamo collaborando con loro“.
È a questo punto che Umberti riprende la parola, incalzando così: “Lì è accaduto che il più forte fisicamente si sia appropriato di uno stabile comunale. Che cosa ha fatto fino ad oggi lei, visto che dice che ciò non le sta bene e visto che lei ha anche la delega alla Sicurezza? E mi riferisco ad atti e protocolli non a telefonate in forma privata“. Ha ragione il consigliere: effettivamente in questi casi si ratifica in consiglio una posizione politica condivisa per poi, per conoscenza, comunicare con le forze dell’ordine.
Manca la volontà politica di prendere una posizione da parte dell’amministrazione del Quarto
Ma della volontà di redarre questa documentazione pare non ci sia la volontà politica. Non paga la Presidente risponde così: “Lei Umberti deve pensare ai risultati finali e se vuole prova delle mie comunicazioni con le forze dell’ordine faccia richiesta di accesso agli atti, oggi rispondo oralmente“. Una frase che si commenterebbe da sola se Della Casa non pensasse di tornare ancora e inopinatamente su una mera polemica, che sicuramente ha rilevanza, ma è secondaria rispetto all’emergenza attuale ed è basata sul colore politico: “Alcune costruzioni nel parco sono state attuate dalle amministrazioni di centro sinistra contro il piano regolatore, mi pare assurdo che oggi sia proprio il centro sinistra a recriminare a questa amministrazione il mancato controllo su quell’area e su eventuali abusivi all’interno di quel parco“.
Insomma all’attuale amministrazione del Quarto evidentemente fa comodo, per quanto riguarda questa storia, confondere tematiche diverse, alcune delle quali però sarebbero collaterali rispetto alla risoluzione dell’intera criticità, commercio abusivo compreso da parte dei fratelli Maurizio e Claudio Zaia che, possiamo dopo questo consiglio sostenerlo giustificatamente, hanno ragione a sentirsi abbandonati, prima dalle forze dell’ordine e ora anche dal IV Municipio.
Le violenze intanto continuano
Intanto un membro dell’associazione si è barricato all’interno della sede di ‘On the Road’ al fine di evitare un nuovo cambio di serrature da parte degli ultras che comunque continuano imperterriti a spadroneggiare nel parco e a perpetrare ronde e presidi davanti allo storico bus. In pratica, ci dicono, ora hanno anche un ‘ostaggio’.