È il momento della presa di coscienza, dello choc e anche della disperazione per chi Valerio Savino e Simona Lidulli li conosceva bene. Un omicidio-suicidio impensabile per gli amici che sapevano che si trattava di una coppia cresciuta insieme, sin dai tempi del liceo, da quando lui aveva 16 anni, lei 14. Un amore consolidato dagli anni e dalle esperienze di vita condivise. C’è anche chi non trova pace, come Agostino, convinto di poter intervenire per evitare quella tragedia. “Lui mi aveva lanciato dei messaggi che non ho colto” dice a La Repubblica.
L’incredulità e la disperazione dell’amico di Valerio
Agostino esclude categoricamente che sia stato Valerio a uccidere Simona. O meglio crede che i due fossero d’accordo. Il suo amico aveva scoperto da qualche tempo di avere un tumore al pancreas ed era molto giù. Sarebbero stati diversi i segnali che qualcosa non andava, ma Agostino forse non aveva voluto crederci, aveva sottovalutando pensando che si trattava di uno sfogo del momento. Anche quando Valerio gli aveva chiesto di prendersi cura del gatto.
Il tragico messaggio di addio su facebook
Poi, quando ha letto il post facebook di Valerio: “Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre”, Agostino ha capito e ha dato l’allarme al 112 e sono iniziate le ricerche e i tentativi di mettersi in contatto con lui anche telefonicamente, ma non rispondeva. O meglio, a un amico ha risposto con un messaggio: “Non chiamarmi sono morto”.
L’ultima telefonata all’amico
Ex impiegato di banca, Valerio aveva preso la buonuscita con la quale doveva partire insieme a Simona per l’America. Di recente, però, aveva iniziato la sua lotta contro il cancro e stava facendo la chemioterapia e tre giorni fa l’ultima telefonata all’amico. Una chiamata nella quale, Agostino, racconta una persona serena, ma forse solo perché aveva deciso di farla finita.
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