Al via il processo per il giovane assassino di Michelle Causo. Il tribunale dei minori di Roma avvia l’indagine per i fatti di giugno scorso.
Davanti al tribunale dei minori di Roma prende il via l’iter processuale che dovrebbe portare a compimento l’indagine relativa alla morte di Michelle Causo. 17enne trovata senza vita il 29 giugno scorso davanti a un carrello di rifiuti nei pressi di Primavalle. Da quel giorno le ipotesi si sono succedute.
Ora è il momento di mettere in fila i fatti: sul banco degli imputati un giovane cingalese che commenta confermando di averla uccisa per via di un debito di 20-30 euro. “Volevo dell’hashish, me lo aveva dato, è venuta a casa per i soldi – racconta il ragazzo – è scoppiata una lite e ho preso un coltello”.
Omicidio Michelle Causo, comincia il processo
La situazione è ancora questa e da questo si riparte, ma ci sarebbero ancora degli elementi che non tornano. Il giovane rischia una condanna per omicidio aggravato, vilipendio e occultamento di cadavere. Al vagli ci sono anche le chat e il cellulare della vittima, trovato sporco di sangue accanto al corpo. Forse in un ultimo estremo tentativo di chiedere aiuto. Questo fa infuriare il padre della giovane. “Quale 20 euro? C’è dell’altro, mia figlia nel portafoglio aveva 140 euro. Perchè avrebbe dovuto preoccuparsi di un ammanco così irrisorio?”.
Secondo il genitore i motivi della lite sono altri, le amiche della ragazza infatti asserirebbero che il debito non sarebbe soltanto di 20-30 euro. Si tratterebbe di molti più soldi: circa 1500 euro. Poi c’è chi definisce il ragazzo un tipo a posto, ma “strano”. Le versioni delle conoscenti non sempre combaciano.
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La famiglia: “Vogliamo giustizia”
Questo tuttavia porta soltanto a un epilogo: Giustizia. Quella che chiede la famiglia della giovane attraverso la conferma di una pena adeguata. Il ragazzo ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Una pagina di cronaca ancora aperta e non si chiuderà tanto facilmente, neppure dopo il processo, per via dei tanti punti interrogativi che annovera.