Sono state rese note le motivazioni della sentenza con la quale è stato condannato a due mesi di reclusione Fabrio M., il carabiniere che ha bendato Natale Hjorth, uno dei due giovani americani – l’altro è Finnegan Elder Lee –, condannati per aver ucciso Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere in servizio a Roma. Quest’ultimo era stato colpito a morte con undici coltellate nella notte tra il 25 e il 26 luglio di quattro anni fa.
Il giudice ha ritenuto la misura non necessaria e contraria alla legge
Il magistrato capitolino che ha pronunciato il provvedimento di condanna nei confronti del carabiniere che ha bendato il ragazzo ha ritenuto quella misura non necessaria, non disposta dalla legge, mai adottata dalle forze di polizia come metodo operativo e inutile al fine di calmare il giovane. Per il giudice l’unico scopo con il quale il militare condannato avrebbe proceduto a coprire gli occhi di Hjorth sarebbe stato per impedirgli di vedere i suoi colleghi, così che il ragazzo non avrebbe potuto riconoscerli.
Le argomentazioni del carabiniere non hanno convinto il magistrato
Nonostante l’imputato abbia, ripetutamente, cercato di convincere la corte che la misura era stata necessaria al fine di calmare l’americano ritenuto colpevole dell’omicidio del vicebrigadiere. Anzi il giudice ha sottolineato come il bendaggio del giovane possa aver contribuito ad acuire lo stato di tensione nel quale si trovava il fermato. Sulla base delle considerazioni fatte il magistrato che ha pronunciato sentenza nei confronti di Fabio M. ha anche evidenziato l’impossibilità di concedergli le attenuanti generiche. Pertanto sulla base della richiesta del pubblico ministero di tre mesi di reclusione, con applicazione delle attenuanti generiche, la pena è stata ridotta di un terzo.
Una vicenda giudiziale che si inserisce nell’efferato omicidio di Mario Cerciello Rega
La vicenda giudiziale si inserisce nell’efferato omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, fatti per i quali Lee Elder Finnegan è stato condannato in due gradi di giudizio a 24 anni di carcere e Gabriele Natale Hjorth a 22 anni. Un omicidio che si è consumato nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, quando i due ragazzi americani, per sfuggire a un controllo all’interno del Rione Prati, hanno colpito a morte il carabiniere.
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