Prosegue il processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, meglio noto come Diabolik, il noto capo ultrà uccido il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti, che vede come unico imputato Raul Esteban Calderon. E nell’udienza di oggi, come riporta La Repubblica, è stata sentita la moglie della vittima dell’agguato. Un’udienza che si è svolta nell’aula bunker di Rebibbia, nel corso della quale la donna ha raccontato, in particolare, qual era il rapporto che legava lei e il suo defunto marito al clan Senese.
I Senese testimoni di nozze di Piscitelli e la moglie
Un rapporto stretto, familiare, fatto di affetto oltre che di rispetto e di condivisione. Il legame era tale aver indotto Piscitelli e la moglie a scegliere Gennaro e Michele Senese come testimoni delle loro nozze. Al racconto della donna ha assistito in videoconferenza l’imputato che è stato arrestato nel 2021, al termine di una indagine della Dda di Roma. E la moglie di Diabolik ha risposto puntualmente alle domande della pubblica accusa. Quando, poi, è stata la volta della difesa dell’imputato, la testimone ha manifestato inquietudine, al punto da dichiarare di sentirsi male. Una situazione per la quale il giudice ha disposto la sospensione dell’udienza.
Il perito dell’accusa è certo che i due video del killer si identifichi l’imputato
Il pubblico ministero non sembra avere dubbi che a esplodere i colpi di pistola contro Diabolik sia stato proprio Calderon. Sarebbe stato il consulente dell’accusa a ritenere che nei due video in cui veniva immortalato un uomo con bandana e tenuta da runner che ha ucciso Piscitelli, siano da ravvisare le caratteristiche fisiche dell’imputato sia per altezza, sia per corporatura. Una tesi accusatoria che i difensori dell’argentino hanno cercato di scardinare. Ma la pubblica accusa sembra decisa a dimostrare la sua tesi: ‘A uccidere materialmente il capo ultrà sarebbe stato proprio Calderon’.