E’ ancora senza nome il killer che ha ucciso Paolo Corelli. Le ipotesi su quanto avvenuto all’alba del 14 febbraio in via Alberto Galli, ad Acilia, sono ancora tutte da vagliare, ma nelle ultime ore si è aperta un’altra pista, quella della vendetta per una presunta lite avvenuta un paio di settimane prima con un pregiudicato della zona.
Anche questa ipotesi è al vaglio degli inquirenti, che stanno battendo tutte le piste, senza tralasciare nessun particolare della vita della vittima. Paolo Corelli viene descritto da molti come una persona allegra, tifosissimo della Lazio, sempre sorridente mentre era al lavoro – prima nella sede di San Paolo del supermercato Emmepiù, dove stava prevalentemente al banco ortofrutta, poi in quella di Fiumicino, dove era stato trasferito nell’ultimo periodo – pronto a regalare battute e consigli ai clienti. Ma, come raccontano altri, nel quartiere, nelle case popolari della zona di San Giorgio ad Acilia, era anche pronto a discutere se pensava di avere ragione.
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Omicidio Acilia: chi ha ucciso Paolo Corelli?
I Carabinieri della Compagnia di Ostia, che seguono le indagini, hanno ascoltato la testimonianza della compagna, unica persona presente al momento dell’omicidio. Poi hanno raccolto informazioni da familiari, amici, vicini di casa ed eventuali testimoni, cercando di ricostruire non solo la mattina del 14 febbraio, ma anche i giorni precedenti, per capire cosa abbia portato all’esecuzione di Corelli e se ci siano collegamenti con i suoi parenti. Il fratello e il padre hanno infatti trascorsi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e il fratello è ancora agli arresti domiciliari, a poche decine di metri di distanza dall’appartamento di Paolo.
Di certo al momento c’è solo che chi ha ucciso il 42enne lo ha atteso fuori casa, sapendo che Paolo Corelli sarebbe uscito per andare a lavorare. E molto probabilmente sapeva anche che sotto casa lo aspettava la compagna, Daniela, che ogni mattina lo andava a prendere per accompagnarlo fino a Fiumicino. Sapeva quindi che ci sarebbe stata una testimone dell’omicidio: imprudenza? Eccesso di sicurezza? Errore di calcolo?
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Omicidio Paolo Corelli, il killer
La donna, che non viveva più insieme a Corelli da un anno, stava aspettando in auto quando ha sentito gli spari. Ha riferito ai carabinieri di aver visto un uomo con il visto coperto da mascherina chirurgica e cappuccio in testa che scappava a piedi. Paolo Corelli è stato raggiunto da due proiettili, uno alle spalle e uno al torace. I militari di Ostia, nel tentativo di ricostruire i movimenti di Corelli hanno posto sotto sequestro il cellulare dell’uomo, nella speranza di trovare le tracce di eventuali rapporti con qualche possibile indiziato. Intanto i controlli non hanno fatto emergere la presenza di sostanze stupefacenti, armi o denaro contante che possa far presumere a un giro sospetto in cui fosse invischiato Paolo Corelli.