Ancora un omicidio a Roma, ancora una violenta lite e un tragico epilogo. Ieri pomeriggio, poco prima delle 19, in una domenica che doveva essere come tante, un uomo di 50 anni, filippino ma da anni in Italia, è stato aggredito e accoltellato a morte in via Anastasio II, a pochi metri dal piazzale di accesso alla stazione Valle Aurelia. Pochi istanti, i fendenti del coltello che lo colpiscono, poi l’uomo a terra, in una pozza di sangue. Ormai senza vita.
Michael Lee accoltellato e ucciso a Valle Aurelia
Michael Lee, 50enne di origini filippine, è morto lì, in strada, nonostante i disperati tentativi di rianimazione da parte del personale sanitario del 118. Da una primissima ricostruzione, pare che il 50enne sia morto a causa di una coltellata all’addome, ma ora sulla vicenda si continua a indagare. Chi e perché lo ha aggredito? Il killer, o forse più di uno, è fuggito via, per il momento senza lasciare tracce.
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Le indagini sull’omicidio a Roma
Gli agenti di Polizia, intervenuti sul posto, hanno acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza della zona e hanno ascoltato le persone presenti. Da quanto è stato ricostruito, l’uomo avrebbe subito un’aggressione da parte di un gruppo di persone, probabilmente connazionali. Poi, sarebbe rimasto faccia a faccia con i suoi killer. L’aggressione è stata frutto di una lite? O si tratta di una spedizione punitiva? Ogni ipotesi è al vaglio di chi indaga e la Polizia Scientifica ieri pomeriggio ha eseguito tutti i rilievi sul luogo del delitto per cercare di dare un volto e un nome agli aggressori e per risalire all’arma. Quella che ha ucciso Michael Lee, un uomo che si sarebbe trasferito a Roma per lavoro. Ma è proprio a Roma, nella sua seconda città, che è stato aggredito e accoltellato a morte.
Il precedente a Centocelle
Zone diverse di Roma, nomi diversi, ma stesso tragico destino. Pochi giorni fa il caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone era stato aggredito e massacrato di botte in strada, sulla Palmiro Togliatti, in zona Centocelle. L’uomo, 44 anni, era stato lasciato a terra, in una pozza di sangue. Il personale sanitario del 118 aveva tentato di salvargli la vita, ma in ospedale, al Policlinico Umberto I i medici hanno dovuto dichiarare il decesso dopo ore di agonia. Stando a una primissima ricostruzione, pare che anche in quel caso ci fosse stata una lite violenta. E ora la Polizia è sulle tracce di un sospettato, Mohamed Abidi, un pregiudicato tunisino. È lui il killer?
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