Con i vaccini a disposizione la speranza è che a settembre non si ripiombi nell’incubo con l’aumento dei casi positivi e i pazienti ricoverati in ospedale. Ma come un fulmine a ciel sereno arrivano le dichiarazioni di Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano che, ai microfoni della trasmissione Buongiorno in onda su Sky Tg 24, ha detto a gran voce: “Ad autunno avremmo molti più positivi di quello che possiamo pensare”.
Boom di contagi Covid in autunno: cosa ha detto Massimo Galli
“In autunno non credo avremo la pressione dello scorso anno, perché le persone più a rischio di fare una brutta malattia sono vaccinate – ha spiegato l’esperto ai microfoni di Sky – Ma avremo comunque molte più infezioni di quanto si pensi perché molte persone si stanno infettando in maniera asintomatica come i giovani. Il virus sta circolando parecchio, troppo. Anche se il peggio è passato per un paese come questo. Ad oggi possiamo dire che è la pandemia dei non vaccinati, visto che il 90% dei ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato e che il restante 10% non risponde al vaccino per i più svariati motivi, dalle malattie gravi preesistenti a qualche caso rarissimo di predisposizione individuale a non rispondere”.
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E sui 50enni che ancora non si sono vaccinati, Galli ha dichiarato: “Bisogna convincerli dicendo loro che se si aspetta di scamparla grazie al vaccino degli altri, con la variante Delta in circolazione possono lasciar perdere questa speranza. Infatti, è talmente diffusiva che può raggiungere anche persone che hanno attorno molti vaccinati”. L’esperto ha poi affrontato la questione dei vaccini sui più piccoli, perché ora Pfizer e Moderna possono essere somministrati solo dai 16 anni in su: “Il vaccino per gli under 12 è fondamentale perché, con la riapertura delle scuole, la diffusione fra i bambini fa da elemento di diffusione incoercibile. In altre parole, senza aver vaccinato tutta la popolazione, bambini compresi, la possibilità di contenere il fenomeno diventa complicata. Poi, bisognerà vedere se il futuro non ci riservi, come è probabile che sia, la necessità di un vaccino aggiornato alle varianti che circolano adesso per poter veramente combattere la malattia” – ha concluso Galli.