Nella mattina di oggi, a seguito del passaggio di una moderata perturbazione di stampo atlantico, un nubifragio ha interessato le zone a Nord di Roma. Tra le 10 e le 11 di oggi molte strade si sono trasformate in veri e propri fiumi in piena, complici le foglie e i rifiuti abbandonati da tempo immemore che hanno di fatto bloccato il normale deflusso dell’acqua piovana. I disagi maggiori si sono registrati nel Terzo Municipio, nella zona tra Giustiniana e Labaro e in via Tiburtina Valeria.
Bufalotta, sottopassaggio allagato. L’intervento della protezione civile
Tra le zone di Bufalotta e Labaro gli accumuli pluviometrici maggiori, con le stazioni metereologiche del Meteo Lazio che hanno registrato valori tra i 30 e i 40 mm d’acqua durante il passaggio del nubifragio.
In via della Bufalotta infatti, nel sottopassaggio del Raccordo anulare, un enorme allagamento della sede stradale ha comportato diverse criticità alla circolazione. L’acqua aveva invaso entrambe le carreggiate di marcia arrivando fino a metà degli sportelli.
Immediato l’intervento della polizia Roma capitale del terzo nomentano, avvisata da un volontario della protezione civile fuori servizio, per gestire la viabilità compromessa dall’allagamento. In supporto pochi minuti dopo è giunta una squadra della protezione civile Fukyo attivata dalla Sala Radio di Roma Capitale.
Una volta risolta la criticità si potevano scorgere tantissime foglie e rifiuti che avevano di fatto tappato i pochi tombini che c’erano.
Poco distante, in via della Bufalotta 300 si sono registrati rallentamenti al traffico per un altro allagamento della sede stradale.
Tufello, impossibile prendere le auto in sosta
Dopo ogni temporale o rovescio via delle isole curzolane altezza incrocio via Giovanni Conti diventa un fiume in piena.
La ciclabile scompare totalmente come anche il marciapiede e le discese per i disabili. Le strisce pedonali diventano invisibili e l’incrocio diventa una piscina. Oggi, dopo le piogge, la strada era particolarmente critica vista la quantità d’acqua che non defluiva nelle caditoie causa foglie non raccolte.
“Dovevo prendere la mia auto in sosta e sono rimasta più di un’ora ad aspettare ma non c’è stato alcun intervento risolutivo”, commenta Chiara, residente del quartiere. “Come ogni volta devo armarmi di buste della spesa da legarmi ai piedi al fine di riprendere l’auto, la criticità di quest’area è nota alle istituzioni come via Val Melaina ma non c’è stato alcun intervento concreto al fine di risolverla”, conclude Chiara. In via Val Melaina infatti, al passaggio dei fronti temporaleschi più intensi, le carreggiate scompaiono ed anche i marciapiedi con i negozianti costretti a porre piccole paratie anti allagamento al fine di salvare la propria attività. In alcuni casi addirittura, oltre alla criticità generata dall’acqua, si spengono i semafori in piazzale Jonio e anche i pali della illuminazione pubblica, rendendo di fatto l’area, costellata di arterie principali e nevralgiche, pericolosissima.
Talenti tra allagamenti e alberi caduti
Non va meglio nella zona di Talenti, dove si sono registrati diversi allagamenti della sede stradale ed il crollo di una alberatura.
In via Fracchia, davanti la sede del Municipio Terzo, un allagamento della carreggiata in direzione via Ezra Pound ha comportato disagi alla circolazione e agli utenti che dovevano prendere l’autobus visto che la fermata era una piscina.
Spostandosi di qualche chilometro nello stesso quartiere, in via Matteo Bandello incrocio con viale Jonio, dove qualche mese fa la rottura di un tubo dell’Acea provoco’ un gigantesco allagamento della sede stradale, l’area era impraticabile con le auto che pur di non finire nell’acqua alta fino alle portiere andavano contromano. Anche in questo caso diverse foglie contornavano i pochi tombini esistenti.
Poco distante, in via della Cecchina, davanti l’ingresso di un asilo nido, dove ci sono dei lavori in corso per l’ampliamento del marciapiede, un allagamento causato da tantissime foglie mai raccolte ha di fatto creato problemi agli utenti della strada. Purtroppo anche in questo caso la criticità è già nota alle istituzioni in quanto ad ogni pioggia consistente le carreggiate diventano dei fiumi. Nel 2018 addirittura la strada fu chiusa per una notte intera per via di un allagamento alto quasi un metro causato da un temporale particolarmente violento a squall line.
In via Cecco Angiolieri, come riportato da alcuni utenti facebook nel gruppo di quartiere di zona, un albero di medie dimensioni è collassato sfondando una recinzione per poi accasciarsi sul marciapiede.
Ad ogni pioggia una criticità, perché non ci sono interventi?
Ormai i romani lo sanno, ogni giorno che c’è una pioggia, devono prepararsi al peggio nella capitale dove le segnalazioni di allagamenti o emergenze idrogeologiche in atto si moltiplicano ad ogni episodio. Anche in casi in cui le piogge sono deboli o moderate ma persistenti, i punti critici riscontrando le medesime problematiche. Foglie e rifiuti fanno ormai da contorno alle vie dei vari quartieri dove addirittura, in alcuni casi, non vengono mai raccolte oppure di rado.
Perché poco prima di un temporale o del passaggio di una perturbazione grazie anche all’aiuto delle allerte meteo messe a disposizione dalla Protezione Civile non si interviene nei punti più critici? Perché, molto spesso, i cittadini segnalano criticità legate al mancato spazzamento delle foglie e questa raccolta non avviene?
Come mai, conoscendo i punti nevralgici, non si interviene da anni con opere concrete al fine di tutelare la sicurezza di tutti i cittadini? Domande purtroppo senza risposta che lasciando l’amaro in bocca.
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