Una mattinata da incubo, di quelle che una nonna non vorrebbe mai vivere, quella che è capitata a una 60enne di Terracina che aveva raggiunto Roma con il nipotino per sottoporsi a visita medica.
Approfittando del fatto che il nipotino non doveva andare a scuola la donna aveva deciso di portarlo con sé. Un giro nella Capitale, per un bimbo di 10 anni, è sempre una bella occasione. E fino a un certo punto tutto era andato come doveva. La donna si era sottoposta a visita specialistica e aveva raggiunto Termini insieme al suo nipotino per fare ritorno a casa, a Terracina. È stato proprio mentre si trovavano nello scalo ferroviario e temporeggiavano in attesa della partenza del treno che è successo l’imprevedibile. Una donna ha cercato di rapire il bambino.
L’aggressione e il tentativo di rapimento
‘Nonna ti prego aiutami. Non mi lasciare’ avrebbe ripetuto insistentemente il piccolo, così come riporta Il Messaggero, mentre una donna cercava di trascinarlo via. E la 60enne di Terracina avrebbe urlato, si sarebbe dimenata, avrebbe cercato in tutti i modi di attirare l’attenzione dei passanti, ma ‘nessuno ci ha aiutati’. Questo quanto avrebbe raccontato alla Polizia di Terracina, quando ha raggiunto la sua città dove ha sporto regolare denuncia.
La donna ha afferrato il bambino per il giubotto: ‘Sono io la tua mamma’
L’incubo per la donna e il suo nipotino è stato improvviso, del tutto inaspettato, ha raccontato agli investigatori la 60enne. I due si trovavano alla stazione quando una donna, all’apparenza una persona come tante, s’è avvicinata e ha fatto apprezzamenti sul bambino. Poi a un certo punto lo ha afferrato per il giubbotto dicendo: ‘Sono io la tua mamma’. Ma la nonna ha avuto una reazione istintiva e ha stretto più che poteva il ragazzino. Ha iniziato a spingere via l’estranea ricorrendo anche ai calci. A quel punto la sequestratrice ha lasciato il piccolo e ha iniziato a prendersela con la 60enne, prendendola per i capelli e sbattendola a terra per poi prenderla a calci, pugni e anche a ombrellate.
Nonostante le urla e le richieste di aiuto, nessuno ha aiutato la nonna e il suo nipotino
Mentre subiva quell’aggressione la vittima a terra urlava e si dimenava nella speranza che qualcuno intervenisse, in un orario in cui Termini era piena di gente, metà mattinata. Eppure ‘nessuno ci ha aiutati’. Una constatazione che forse ha fatto molto più male delle botte ricevute. Per fortuna, però, a un certo punto l’estranea ha lasciato la presa e si è allontanata velocemente facendo perdere le sue tracce.