Nicola Calipari, il funzionario della Polizia di Stato ricordato presso la Questura di Roma al cospetto della moglie e le autorità competenti.
Nicola Calipari è strettamente legato alla figura di Giuliana Sgrena. Il funzionario della Polizia di Stato le ha salvato la vita: la donna era tenuta in ostaggio a Baghdad da diverso tempo e dopo estenuanti trattative fra autorità italiane e irachene viene rilasciata e l’uomo era incaricato di riportarla a casa, passando naturalmente per l’aeroporto di riferimento.
Il suo compito era quello di accompagnarla al gate per poi andare in viaggio per costruire corridoi di sicurezza per il rientro della giornalista de “Il Manifesto”. Ritorno a casa che avvenne soltanto per la cronista e l’autista del SISMI che scortava la traversata. Calipari morì per salvare la vita alla donna, un checkpoint statunitense fu fatale.
Nicola Calipari, il ricordo dopo 19 anni
Partirono dei colpi a indirizzo della giornalista. L’uomo fece scudo. Ferito anche il Maggiore dei Carabinieri Andrea Carpani. Quasi due decadi dopo il ricordo, davanti alla Questura di Roma, dinnanzi alle autorità e Capo della Polizia –Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Pisani, il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, Prefetto Vittorio Rizzi.
Depositata una corona di fiori al cospetto del bassorilievo ritraente l’eroico poliziotto. Circa la sua dipartita ancora s’indaga perchè la versione italiana e quella americana non combaciano nemmeno dopo quasi 20 anni. Ferita ancora aperta e di importanti sospesi. La moglie ha sempre chiesto venisse fatta Giustizia, ancora oggi il vuoto che Calipari ha lasciato come uomo e professionista è incolmabile.
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La confessione di Giuliana Sgrena
Al pari del contributo che ha dato per salvare la giornalista che, come lei stessa ha ammesso, i sequestratori volevano uccidere. C‘era l’ordine preciso di non farla tornare viva in patria. A rimanere lontano da casa, invece, fu Nicola Calipari. Il funzionario ha visto sfumare tutto in pochi attimi: neanche il tempo di accorgersi cosa stava succedendo, o forse lo sapeva e ha preferito – sino all’ultimo – osservare la consegna accordata. Ecco perché, ancora oggi, si parla di eroismo. L’esempio di Nicola Calipari ha creato un precedente importante non solo sul piano storico, ma anche su quello professionale.