Manomissioni e coperture dietro l’incidente di Repubblica, nella metropolitana di Roma. Il risultato della lunga attività investigativa vede la sospensione dai pubblici uffici di tre dipendenti Atac: tra questi, il direttore d’esercizio delle linee A e B.
L’incidente a Repubblica frutto di manomissioni
Le indagini scaturiscono dall’incidente del 23 ottobre 2018 alla fermata metro di Repubblica. Quel giorno, una scala mobile di accesso ai binari iniziò ad accelerare a tutta velocità, causando il ferimento di decine di persone. Tra i feriti c’erano soprattutto tifosi russi, diretti allo Stadio Olimpico per la partita Roma-CSKA Mosca. Il lavoro della Procura ha fatto emergere un concreto pericolo per la sicurezza di numerosi impianti di traslazione presenti sulle linee della metropolitana della Capitale. Un pericolo che è diretta conseguenza della condotta fraudolenta posta in essere dai dipendenti della ditta di manutenzione Metroroma. L’amministratore unico di Metroroma, G.O., impartiva disposizioni per le manomissioni e gli occultamenti in caso di verifiche e controlli. Dall’altro lato, i dipendenti Atac erano compiacenti, non svolgendo adeguate verifiche sulle condizioni di sicurezza della metropolitana.
Dalle analisi tecniche svolte dall’Autorità Giudiziaria, sono emerse tre principali cause per l’incidente di Repubblica. La prima è la manomissione del freno di emergenza, attraverso delle fascette di plastica che impedivano il funzionamento del meccanismo. A questo si univa l’omessa registrazione del freno di servizio, che era poco efficiente, e la modifica dei parametri di memorizzazione dei codici guasto. In questo modo, diventava impossibile effettuare riscontri tra i guasti effettivi e le chiamate di Pronto intervento per fermo impianto. A quel punto, i soggetti incaricati del controllo sono stati posti sotto indagine, ma ciò non è bastato a modificare i comportamenti, tanto che pochi mesi dopo un nuovo incidente a Barberini ha causato nuovo panico – anche se, fortunatamente, senza feriti.
Gli indagati hanno tentato di inquinare le prove
Nel complesso, le indagini hanno fatto emergere la mancata effettuazione delle manutenzioni, e, in alcuni casi, la dolosa manomissione di dispositivi di sicurezza degli impianti di traslazione. Ciò ha causato uno stato di pericolo per l’incolumità pubblica in relazione a svariate stazioni della metropolitana della Capitale, anche alla luce di ulteriori e non segnalati sinistri. Gli indagati hanno inoltre tentato di inquinare le prove, modificando la documentazione da trasmettere all’Ufficio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti preposto alla vigilanza. I vertici Atac hanno anche contestato la decisione di un dipendente di chiudere la fermata Spagna per delle problematiche alle scale mobili: anche qui, avrebbero voluto sorvolare sulle relazioni tecniche che imponevano verifiche straordinarie.