La Procura di Roma vuole fare luce sulla morte di Matteo Anatolij Orlandi, il 19enne deceduto a seguito di un incidente sulla Cristoforo Colombo, mentre viaggiava in sella al suo scooter elettrico insieme alla fidanzata, rimasta gravemente ferita. Il magistrato inquirente intende proseguire le indagini utili a fare luce sull’accaduto e pertanto ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo contro ignoti.
Le attività investigative affidate agli agenti della Polizia locale
Per quanto dai rilievi svolti non sembra che altri mezzi siano rimasti coinvolti nello scontro, la Procura vuole verificare se il manto stradale sconnesso ha avuto un ruolo rilevante nel sinistro. Spetterà agli agenti della Polizia locale verificare lo stato dell’asfalto che in diversi punti della Colombo sembra risulti pieno di avvallamenti e dissestato a causa di radici che affiorano. I caschi bianchi dovranno, inoltre, accertare lo stato dell’illuminazione nel punto in cui si è verificata la tragedia, all’incrocio con viale Marco Polo.
Diversi i punti da chiarire per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente mortale
Insomma sono diversi i punti da chiarire da parte degli investigatori che, non potendo fare affidamento su testimonianze, sperano di poter acquisire immagini di videosorveglianza di zona, per verificare cosa sia accaduto. Anche l’esame autoptico sul 19enne aiuterà gli inquirenti a ricostruire la dinamica e stabilire se ci siano eventuali responsabilità e a chi siano da addebitare.
Una strada con tante criticità
La morte di Matteo, è l’ennesimo grido di allarme per una strada che presenta tante criticità, d’altro canto il susseguirsi di incidenti su quella strada spaventano coloro che sono costretti a percorrerla quotidianamente, e non solo, visto che dallo scorso anno l’amministrazione capitolina ha abbassato il limite di velocità della Colombo a 30 chilometri orari. Un segnale che, evidentemente, qualcosa non va, visti anche i numerosi incidenti che vi si registrano, alcuni, come nel caso di Matteo, mortali.