Una pioniera. Per chi ha conosciuto la maestra Matilde Cademartori non c’è termine che la possa rappresentare meglio. Si è spenta ieri a 102 anni nel dolore di tutta Monte Mario, il quartiere dove è vissuta per cento anni. “Mia prozia è arrivata lì nel 1921, due anni dopo esser nata – racconta il bisnipote Paolo –. È l’ultima di quella generazione che ha visto il quartiere nascere”. Matilde insegnava in una scuola in via Angelo Fava, dove oggi c’è l’Istituto scolastico Trionfale. “Era una maestra delle elementari, insegnava tutto: matematica, italiano e altre materie. È stata una pioniera. Tante persone ancora la ricordano”. Più di trecento messaggi di condoglianze sono arrivati al post di ricordo scritto da Pino Acquafredda, oltre ai messaggi privati. Per una persona attiva nella scuola, ma anche al di fuori.
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Matilde Cademartori e le Dame di San Vincenzo
“Mia prozia faceva parte delle Dame di San Vincenzo“, racconta il bisnipote Paolo. Chi sono? “Un gruppo di signore che fa volontariato. Ricamavano a maglia e vendevano i prodotti. Poi, con i soldi raccolti, compravano libri e aiutavano economicamente i più deboli. Negli anni Cinquanta a Monte Mario la situazione non era quella di adesso, c’erano tanti sfollati”. Lei, inizialmente, non si voleva trasferire in quella zona. “Mi raccontava che una volta lì era piena campagna – prosegue Paolo –. C’erano i cacciatori e i cavalli”. E anche alcune case, tra cui quella del bisnonno: che decide di trasferirsi. “Durante il fascismo era vietato avere la seconda casa, così hanno scelto di traslocare a Monte Mario e lasciare quella in via del Governo Vecchio (forse perché era più piccola)”. Ma non è facile per Matilde. “L’idea di ‘mettersi’ in mezzo al fango non le piaceva molto. È stata difficile da accettare”. Poi, però, si è fatta benvolere da tutti.
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Amata da tutto il quartiere
“Un pezzo di Monte Mario che se ne va – scrive su Facebook Maria Teresa Pellegrino – riposa in pace maestra”. Tanti i messaggi in ricordo di Matilde. “Tesoro di donna, cara amica della mia mammina – aggiunge Paola Paput –. Ora saranno ancora una volta insieme.. che ricordi di voi due insieme”. L’affetto di tutta la zona è dimostrato dalle persone che scrivono. “È stata una maestra amata da tutto il quartiere – commenta Resy Boatta –, con lei va via un pezzo di quel mondo fatto di competenza e rispetto che lei rappresentava”. Poi c’è Caterina Rossi che conclude: “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”. Il funerale si celebrerà sabato alle 12.00 in Piazza Guadalupe.