Si è concluso il processo con rito abbreviato per Anna Bertozzi, nell’ambito dell’indagine sulla Petroli Mafie. Il giudice per l’udienza preliminare, preso il Tribunale di Roma, ha condannato la Bertozzi, vedova del petroliere Sergio Di Cesare, a 13 anni e due mesi di reclusione. Ma sono state anche altre le condanne, ben otto, oltre alla confisca di 180 milioni di euro.
Gli investigatori sono risaliti a un giro di riciclaggio, autoricilaggio e frodi nel settore petrolifero, ma anche l’associazione per delinquere per la commissione di plurimi reati tributari e l’illecita commercializzazione di prodotti petroliferi.
Il quadro accusatorio
La pubblica accusa ha prospettato un quadro accusatorio pesante per l’indagata, sostenendo che era ben consapevole di fare affari con gruppi camorristici che avrebbe fatto accrescere il suo patrimonio da 9 milioni a 370. L’indagata, sempre secondo le risultanze investigative, è risultata essere ben consapevole di essere “protetta” da camorristi di rango, come: il clan Moccia di Afragola o i Casalesi di Casal di Principe
Già nel 2019 “Lady Petrolio”, come è stata ribattezzata, era stata fermata alla frontiera di Ventimiglia su una Rolls Royce con 300mila euro e nella sua suite di Milano è stato trovato un altro milione e 400mila euro. In quell’occasione fu arrestata e il denaro posto sotto sequestro.
In questo redditizio giro di affari gli inquirenti hanno ritenuto coinvolte altre 8 persone, anche loro condannate dal Gup capitolino a pene che vanno dai 9 anni e 4 mesi ai 4 anni e 2 mesi.