Nuova ordinanza per Roberto Spada. Dopo la sorveglianza speciale, che gli era stata notificata a novembre scorso, a pochi mesi dalla liberazione, ora i Carabinieri del Gruppo di Ostia hanno eseguito una nuova ordinanza e l’esponente dell’omonimo clan, lui che è diventato ‘noto’ per l’aggressione al giornalista Rai Daniele Piervincenzi e per quella testata, non dovrà lasciare Roma. E dovrà recarsi in caserma due volte al giorno.
Ostia. Clan Spada è mafia, lo dice la Cassazione
Nuova ordinanza per Roberto Spada
Il provvedimento è stato emesso dalla Corte di Assise di Appello di Roma su richiesta della locale Procura Generale. Alla base dell’ordinanza l’elevata pericolosità sociale del 47enne, che oltre ai plurimi precedenti penali, è anche considerato esponente di spicco nell’associazione di stampo mafioso, meglio conosciuta come “clan Spada”. Ora la Corte Suprema di Cassazione dovrà anche pronunciarsi sulla rideterminazione della pena, a seguito della sentenza della Corte di Assise d’Appello che lo ha condannato a 10 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso. Perché non c’è più nessun dubbio: il clan Spada è mafia.
Chi è Roberto Spada
Roberto Spada era stato scarcerato il 29 settembre scorso ed era stato accolto a Ostia con una serie di fuochi d’artificio. I Carabinieri avevano immediatamente intensificato i controlli, poi dopo poche settimane dalla liberazione, all’uomo era stata applicata anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale. E ora lui, esponente dell’omonimo clan, non dovrà lasciare Roma e dovrà presentarsi in caserma due volte al giorno. Proprio lui che era diventato ‘noto’ per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi.
La testata
Era il 9 novembre del 2017 quando il giornalista Piervincenzi aveva raggiunto Roberto Spada a Ostia, davanti la Femus Boxe, la palestra da lui occupata e dove insegnava la boxe a diversi ragazzi del quartiere. Alle domande dell’inviato, Roberto Spada aveva risposto con la violenza. E con quella ‘famosa’ testata aveva rotto il setto nasale al cronista, dopo averlo rincorso con una spranga di ferro. Roberto Spada, quindi, era finito in carcere: prima a Regina Coeli, poi a Tolmezzo. Ma è proprio da qui che a novembre scorso è uscito. Ed è stato accolto con i fuochi d’artificio.