I fedeli della madonnina di Trevignano romano sono convinti che la veggente e il marito abbiano lasciato l’Italia con i soldi. Dopo che l’investigatore che ha preso a cuore il caso della sensitiva capace di parlare con la Madonna, ha presentato una segnalazione i Carabinieri, secondo i fedeli Giselle Cardia e il marito sarebbero andati via non solo da Trevignano, ma dall’Italia. Ma proprio in merito, è intervenuto il legale della donna il quale ha sottolineato che la veggente non è andata via, ma che è solo estremamente stanca e spaventata all’idea di poter essere presa di mira da media e miscredenti.
L’amministrazione comunale prende le distanze dal caso
Sin dall’inizio del fenomeno in cui la Cardia aveva apparizioni della Madonna e la statuetta che la donna aveva acquistato a Medjugorje piangeva ogni 3 del mese sangue, la cittadina è stata presa d’assalto dai fedeli, mentre i cittadini, sembrerebbero aver manifestato sempre un certo scetticismo, mantenendo le distanze. Ora sull’argomento è intervenuta anche l’amministrazione comunale che ha voluto prendere le distanze, sottolineando che sul caso deve intervenire il Vaticano.
La Santa Sede apre un’inchiesta
Ed è stata proprio la Santa Sede, tramite il vescovo Matteo Salvi ad aprire una indagine per accertare la veridicità dei fatti che accadono nella piccola cittadina. Intanto proprio Giselle Cardia, dovrà tornare in tribunale per la seconda volta, l’8 maggio prossimo. Dopo una condanna per bancarotta fraudolenta, con pena sospesa, la veggente si prepara a tornare nelle aule di giustizia del tribunale di Civitavecchia.
La verità è che ora davvero la sensitiva ha gli occhi dell’opinione pubblica puntati addosso, soprattutto alla luce delle cospicue donazioni fatte dai fedeli, non in ultimo una da 123mila euro, da un uomo che si era molto legato alla Cardia e al marito e credeva intensamente a quello che gli veniva detto.
Denunciata la veggente di Trevignano: “C’è chi le ha donato oltre 120mila euro”