La vicenda di Luno Nero, il cane di due anni morto nel canile di Ponte Marconi ha commosso Roma e tutti gli amanti degli animali che ora chiedono di sapere come sia stato possibile. Il cucciolo è morto proprio nel giorno di Natale, il 25 dicembre. Un giorno che avrebbe dovuto essere di festa per tutti, mentre invece, la gioia di molti è stata bruscamente interrotta dalla morte di Luno Nero. Il cane è stato trovato senza vita nel suo box.
Luno Nero aveva già tentato la fuga in diverse occasioni
Chi conosceva Luno Nero sapeva che era un cucciolo vivace che già aveva tentato la fuga dal canile più volte, per questo era stato previsto il trasferimento nella struttura di Muratella, che si pensava potesse essere più adatta ad accogliere un cagnolino così dinamico. Purtroppo, però, lo spostamento non era avvenuto e lunedì Luno Nero è stato trovato morto nel suo box.
Gli animalisti ritengono che non solo il cucciolo si trovasse all’interno di una gabbia poco sicura, per quanto pare fosse stato posizionato proprio accanto a un molosso che, sembrerebbe, fosse diventato ‘famoso’ in quanto morsicatore.
Gli animalisti: ‘Una morte annunciata’
Su questa situazione hanno voluto soffermarsi sui social tutti coloro che Luno Nero lo avevano conosciuto e che sapevano che “si arrampicava nella sua gabbia e già era riuscito a fuggire dal suo box ad ottobre e ritrovato sul tetto. L’avevano collocato in una gabbia senza protezione ma con un ‘accrocco’ di rete plexiglas che ha distrutto”. Qualcuno ha sottolineato come si sia trattato di “una morte annunciata” e i volontari hanno evidenziato: “Oggi che dovrebbe essere un giorno di festa, per noi volontari dei canili comunali di Roma è un giorno di lutto”.
La richiesta di accesso agli atti
Insomma la morte del cucciolo non ha lasciato nessuno indifferente. In tanti hanno fatto sentire la propria voce sulla vicenda e hanno chiesto che si faccia qualcosa perché episodi di questo tipo non accadano più. E allora Flavia De Gregorio e Simonetta Novi, rispettivamente capogruppo capitolino di Azione e capogruppo della Lista Civica Calenda Sindaco in VIII Municipio hanno protocollato una richiesta di accesso agli atti, indirizzato al dipartimento Ambiente, per capire cosa sia successo e come sia stato possibile, ma anche per sapere dove si trovavano i due operatori del turno di notte al momento dei fatti.