Nella giornata di ieri è arrivata la notifica del Daspo per Emanuele Licopodio: il consigliere leghista è allontanato dal Campidoglio
E’ arrivata in queste ore la notifica del Daspo dal Campidoglio al consigliere Emanuele Licopodio, attuale eletto della Lega nel Consiglio del VI Municipio di Roma Capitale. Il consigliere municipale ha ricevuto una sospensione che nelle ultime settimane ha fatto discutere sia i giornali locali che nazionali, con le immagini che addirittura hanno fatto il giro del web. Con un post su Facebook, l’eletto leghista si è immortalato con la lettera inviata dagli uffici comunali della Città Eterna.
Notificato il Daspo dal Campidoglio a Emanuele Licopodio
Licopodio paga un’irruzione al Consiglio comunale di Roma Capitale, dove aveva innescato una protesta con il Presidente del VI Municipio, Nicola Franco, e altri consiglieri del territorio delle Torri. L’eletto leghista era riuscito a entrare nell’area degli scranni comunali, raggiungendo la zona dov’era seduta la Presidente del Consiglio comunale, la consigliere Svetlana Celli del Partito Democratico.
Le motivazioni della protesta
Il consigliere si trovava in Campidoglio, per rivendicare la necessità di altro personale amministrativo negli uffici comunali del VI Municipio di Roma Capitale. Una richiesta che sarebbe stata sempre ignorata dal sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore Andrea Catarci, che dall’inizio della legislazione sulla Città Eterna hanno tagliato oltre il 50% del personale all’interno degli uffici legati al Municipio “Le Torri”.
La notifica del Daspo
In una situazione che ha visto delle chiare strumentalizzazioni politiche, è certo come ieri sia arrivata la notifica del Daspo al consigliere Emanuele Licopodio. L’eletto dovrà rimanere lontana dalla zona del Campidoglio per un periodo di quasi due mesi, nonostante si sia reso protagonista solo di una protesta politica. A Facebook commenta a caldo la lettura del foglio comunale: “La mia unica colpa è stata quella di aver chiesto parola per difendere i cittadini del VI Municipio. Lo rifarei anzi lo rifarò altre 100 volte se serve.. Un bacione caro Sindaco!”.