Il ministero dell’interno ha chiesto al Comune di Milano di non registrate all’anagrafe i figli di coppie omogenitoriali. Un’istanza che si baserebbe su una sentenza della Corte di Cassazione di dicembre scorso che ha stabilito che solo il padre biologico o comunque colui che ha dato il seme per una maternità surrogata può essere iscritto come genitore.
L’assessore Claudia Pratelli interviene sulla questione
Questa disposizione ha aperto una vera e propria disputa. Una questione dalla quale non si sente esclusa neanche l’Assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli che ha sottolineato: ‘Con lo stop al riconoscimento delle famiglie omogenitoriali imposto a Milano e poi con la contrapposizione al regolamento europeo che riconosce lo status di filiazione in tutti gli Stati membri, il Paese viene spinto all’indietro in modo autoritario e senza adesione alla realtà. Le famiglie con due mamme o due papà esistono ed è inaccettabile che vengano discriminate e disconosciute. C’è un’Italia molto più avanti e molto più libera, che spesso trova voce nei provvedimenti dei Comuni, come enti di massima prossimità”.
Roma Capitale tutela bambini e famiglie
L’assessore si sofferma poi sulla realtà capitolina ed evidenzia: “Roma Capitale ha ritenuto di riconoscere a queste famiglie tanto temute dal governo di poter iscrivere i propri figli a scuola senza mentire sulla loro composizione. Ci è sembrato un atto di civiltà, non certo un atto rivoluzionario. Ma con le spinte regressive in atto è necessario un fronte comune e solido per respingere al mittente una idea di società che esclude, discrimina e nega cittadinanza ai bambini e alle bambine. Perchè di questo si tratta: della difesa dei diritti elementari dei bambini e delle bambine che hanno diritto a vedere riconosciute le proprie famiglie. Serve – conclude la Pratelli – una legge nazionale chiara e la fine della persecuzione verso la comunità lgbtqi+”.
Roma, riconosciute famiglie omogenitoriali nelle domande di iscrizione alle scuole