L’agguato che i tifosi della Stella Rossa hanno teso ai Fedayn giallorossi lo scorso sabato non rimarrà insoluto. In quell’occasione, i tifosi serbi hanno rubato due striscioni e due stendardi ai Fedayn giallorossi che adesso vogliono andare fino in fondo alla faccenda. Un’offesa quella arrecata che per molti versi si gioca – volendo restare sul piano calcistico – su un piano personale, se non fosse che dietro quegli striscioni sono cresciute diverse generazioni di ragazzi poi diventati amici. Il furto dunque, si configura non più come una questione di stadio ma di vita stessa.
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L’agguato di sabato scorso ai tifosi del Fedayn
I tifosi giallorossi ora ragionano su come riprendersi quanto è stato loro sottratto ed è aperta ‘la caccia’ al basista che ha indicato agli hooligans della Stella Rossa i tre ragazzi che portavano la sacca contenente lo striscione fatto lo scorso anno in occasione dei 50 anni del gruppo, oltre a quello della ‘Brigata Roberto Rulli’ che porta il nome del fondatore e che, solitamente, viene esposto sul tabellone dell’Olimpico. Mancano all’appello anche lo stendardo ‘via Livilla’ e ‘Anti fan zon’ che mette l’accento, in negativo, sulla commercializzazione del calcio moderno.
I tafferugli sull’A1
Nemmeno a dirlo, il mondo dei tifosi è in subbuglio. Non sono in pochi coloro che ritengono quanto accaduto ‘un’infamata’, un’azione commissionata dai napoletani dopo i fatti che si verificarono sull’A1, nei pressi della stazione di servizio di Badia al Pino. Ricordiamo che in questa circostanza una vera e propria guerriglia animò i tifosi napoletani e romanisti, con tanto di feriti. Inoltre, a seguito dei tafferugli anche la circolazione dell’importante arteria stradale ne risentì, restando bloccata per circa un’ora. Questa tuttavia, rimane una mera supposizione che peraltro non trova alcun fondamento dato che la polizia non ha trovato nessun collegamento tra quanto accaduto lo scorso 8 gennaio con i fatti che vedono protagonisti i tifosi serbi e quelli giallorossi.
Le indagini
Al momento, tuttavia, nessuna pista di indagine è esclusa, nemmeno quella ‘interna’, che vedrebbe invece la presenza di uno o più traditori. Ma nell’informativa della procura non c’è nulla di tutto questo, al vaglio invece le chat degli ultras e le telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso la figa dei tifosi serbi.
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