Un fortissimo boato, un’esplosione che ha svegliato praticamente mezzo paese. Vero che il posto è piccolino – parliamo di Rocca Santo Stefano, Comune della Città Metropolitana di Roma Capitale di circa 1000 abitanti a due passi da Subiaco – ma il rumore è stato davvero forte, soprattutto perché ha risuonato nel silenzio della notte, attorno alle 3:33. A saltare l’ATM della Banca di Credito Cooperativo di Bellegra installato nel Comune. I ladri, consapevoli di non essere stati per nulla silenziosi, hanno agito in pochissimi istanti, prelevando il denaro dalla cassaforte e fuggendo, lasciando alle loro spalle non solo il bancomat distrutto, ma addirittura l’aula consiliare devastata dalla deflagrazione.
Infatti l’ATM poggia proprio sul muro che confina con l’aula consiliare e l’esplosione ha provocato danni enormi anche all’interno di quest’ultima, scaraventando banchi, porte e mobilio vario ovunque e facendo crollare parti di intonaco. A comunicare quanto accaduto il sindaco di Rocca Santo Stefano, Sandro Runieri.
Esplosione nella notte, salta il bancomat e pure l’aula consiliare
“Scrivo solo ora perché davanti a simili gesti l’amarezza è davvero tanta – racconta il primo Cittadino – Questa notte alcuni malviventi hanno fatto saltare, presumibilmente con una carica esplosiva, il bancomat della Bcc di Bellegra installato nella sede comunale, in adiacenza con l’aula consiliare del nostro Comune.
Un forte boato avvertito intorno alle 3.33 di questa mattina, il furto dei contanti e la fuga in pochissimi minuti. Insieme al Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Subiaco e ai suoi uomini, al Direttore e al Presidente della Bcc non abbiamo potuto far altro che constatare la distruzione prodotta dall’esplosione.
Rabbia, amarezza, dispiacere e delusione per il gesto che indirettamente colpisce l’aula del Consiglio comunale, l’aula che ha deciso nel tempo quello che siamo oggi, quello che Rocca è oggi nel bene e nel male. L’aula dove si sono seduti tanti Sindaci e tanti consiglieri. L’aula che è stata luogo di incontro e confronto con i cittadini, l’aula di tante iniziative. Oggi è stato inferto un duro colpo alla nostra comunità e ai suoi sigilli. Tutto è andato distrutto, porte, finestre, lo scranno, banchi, sedie, il confalone, le bandiere e perfino quel Gesù che assisteva ad ogni nostro incontro. Ci attiveremo immediatamente per restituirla presto alla cittadinanza migliore di prima anche se nessuno potrà mai guarirne la ferita”.