Il decesso della principessa Fernanda Ceccarelli Brancaccio, morta a 107 anni, ormai 9 anni fa ha aperto una guerra sull’eredità. La nobildonna ha lasciato tutti i suoi averi ai cittadini bisognosi. Lo riporta La Repubblica, che specifica anche che tra gli averi della Brancaccio figurano: il teatro di via Merulana, alcuni edifici in viale Manzoni, una tenuta agricola a San Gregorio di Sassola e titoli per 20 milioni di euro. Un patrimonio che ha voluto destinare alla fondazione Marcantonio Brancaccio del quale ha stabilito che fosse presidente il sindaco di Roma.
Il ricorso della nipote della Principessa per entrare in possesso del patrimonio
Una scelta quella della Principessa che proprio non è andata giù all’unica erede in vita, la nipote ultrasettantenne Maria Luisa B. che ha presentato ricorso davanti alla magistratura romana per vedersi ‘restituire’ quegli averi. E ieri s’è celebrata un’udienza in merito. Procedimento attraverso il quale la ricorrente auspica di poter entrare in possesso del patrimonio che le sarebbe dovuto in quanto unica erede della nobile romana. Obiettivo che intende perseguire anche se significa dover togliere quei beni alla fondazione Marcantonio Brancaccio Sessione nella quale sono stati depositati una serie di documenti che farebbero nascere dubbi sul testamento.
I dubbi sul testamento a firma della nobildonna
A mettere in discussione le ultime volontà della Brancaccio ci sarebbero diverse motivazioni: il testamento sarebbe stato scritto personalmente dalla nobildonna, senza l’amministratore di sostegno, figura che era stata nominata dal tribunale per assistere l’anziana. Ora la questione è in mano alla magistratura capitolina che dovrà esaminare gli incartamenti depositati proprio nell’udienza di ieri, giovedì 23 marzo, per pronunciarsi. Ai giudici l’arduo compito di decidere se quel testamento non sia affidabile ed eventualmente togliere i beni affidati dalla principessa ai romani bisognosi, attraverso la gestione della fondazione affidata al sindaco di Roma. Una questione estremamente delicata.