Roma, emergono nuovi dettagli sul vissuto di Rossella Nappini: l’infermiera uccisa a coltellate. Problemi con l’ex compagno e stalking.
Ancora un’uccisione nella Capitale, Roma affronta l’ennesima brutta piega. Una vicenda da archiviare, non prima di aver trovato il colpevole: la vittima è Rossella Nappini, infermiera uccisa a coltellate. La 52enne era tornata a casa dalla madre, in Via Giovanni Allievo. Una scelta difficile, ma necessaria. Così l’hanno definita anche le colleghe della donna, che conoscevano la situazione. Una separazione sofferta che ha visto anche innumerevoli liti prima di arrivare a una soluzione condivisa con l’ex compagno.
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Uomo che, sempre a detta delle colleghe, le aveva creato non pochi problemi anche a livello di stalking con continui appostamenti e anche qualche minaccia: “Almeno si sarà liberata di sofferenze che coltivava da tempo”, il commento di una collega (l’ennesima afflitta dal dolore) all’interno del San Filippo Neri. Gli inquirenti stanno battendo ogni pista possibile per trovare l’autore del femminicidio. Una situazione incredibilmente intricata che non vede soltanto un sospettato, ma diverse possibilità al vaglio delle autorità.
Intanto è possibile affermare che Rossella era una donna impegnata anche sul piano dell’attivismo, per il suo compleanno – come si evince dai social – ha fatto partire una raccolta fondi in favore delle donne vittime di violenza. Una realtà di Bologna che lei aveva imparato a conoscere. Era tornata dalla madre per cercare un po’ di tranquillità, non è bastato. Gli interrogativi, però, non sono finiti. Esattamente come la sofferenza dei suoi cari.