Passano i giorni ma le indagini per determinare con esattezza la dinamica del sinistro avvenuto lo scorso 14 giugno in via di Macchia Saponara, a Casal Palocco, non si fermano. Ad oggi emergono nuovi dettagli circa la posizione del giovane M., D., P., il vent’enne alla guida della Lamborghini che ha centrato il pieno l’utilitaria provocando la morte di uno dei passeggeri. Vani, infatti, i soccorsi per il piccolo Manuel che è deceduto a soli 5 anni. Ora, ci sono dei dettagli preziosi ed al contempo inquietanti circa la velocità alla quale viaggiava l’auto di lusso.
Incidente Casal Palocco: “pericolo di fuga e inquinamento prove” per lo youtuber
L’incidente a Casal Palocco e la folle corsa della Lamborghini
Il Suv Lamborghini protagonista del terribile sinistro viaggiava a 124 chilometri orari. È poi emerso come gli altri youtuber – il 20enne non era solo, con lui i quattro amici facenti parte del canale social poi chiuso – gli chiedevano di rallentare ma così non è stato. Il gip nell’ordinanza che ha portato D., P., ai domiciliari – accusato di omicidio stradale aggravato e lesioni – evidenzia il pericolo di reiterazione del reato, per l’ “assoluta inconsapevolezza dell’indagato” e di inquinamento probatorio dopo la scomparsa delle telecamere che riprendevano la sfida. Invece sulla smart che girando a sinistra avrebbe dovuto dare la precedenza al Suv il giudice è chiaro: “La condotta di Di Pietro deve ritenersi gravemente colposa e causativa del sinistro nonché delle conseguenze alle vittime a prescindere dall’eventuale accertamento di concause eventualmente ascrivibili alla conducente della Smart”.
La testimonianza
Raggiunti i 124 chilometri orari in soli 24 secondi. Non sono state trovate tracce di frenata. La ricostruzione è stata resa possibile grazie alla testimonianza dell’autista di un autobus e al video di una telecamera. Il conducente ha riferito di aver visto che “la Smart azionava l’indicatore di direzione sinistro e avviava la manovra di svolta”. Manovra rapida che lo induceva a ritenere che la donna non si fosse accorta dell’arrivo del Suv che a sua volta non aveva tentato di arrestare la corsa.
I video e la fiaccolata per Manuel
La personalità dell’indagato per il gip “non appare tranquillizzante” sottolineando poi, come elemento di rischio, il fatto che la principale fonte di reddito per il giovane sia la realizzazione di video da pubblicare poi sul web. Una serie di sfide social quelle che venivano postate sul canale, l’ultima delle quali ha avuto un epilogo a dir poco drammatico. Si è tenuta domenica la fiaccolata nel quartiere in ricordo di Manuel. Ad essa erano presenti migliaia di persone che hanno deciso di stringersi attorno al dolore della famiglia.