La vicenda di una coppia di netturbini è finita in tribunale, davanti al giudice del lavoro. Lui ruba carburante all’Ama e la moglie viene licenziata. Il magistrato, però, dispone la reintegra dell’operatrice ecologica e anche il risarcimento.
Marito arrestato per furto di carburante
Il dipendente dell’azienda dei servizi integrati viene scoperto quale autore di furti di carburante alla società insieme ad altri colleghi, come riporta La Repubblica, e nel 2022 viene arrestato e gli investigatori scoprono che la moglie era al corrente del giro d’affari del marito. Seppure appare certo che lei con i furti di gasolio non c’entra nulla.
L’Ama licenzia la donna nel 2023
Eppure l’Ama decide di licenziare la donna nel 2023. E a seguire la coppia decide anche di sposarsi. Ma la netturbina ritiene che il suo sia stata un ingiusto licenziamento e si rivolge a un legale per far valere i suoi diritti. Un compito arduo per l’avvocato ben consapevole che qualora si sia a conoscenza di un reato ai danni del datore di lavoro e non lo si denunci si commette un illecito. Ma il furto di carburante, secondo gli investigatori, risale al 2021, mentre il matrimonio è sopraggiunto solo due anni dopo e la norma non può avere valore retroattivo. D’altro canto la donna, mamma di una bambina di soli 3 anni, ha anche temuto per la sicurezza economica della sua bambina. E se serviva alla causa il legale ha anche sottolineato come non facesse parte degli oneri della dipendente controllare eventuali illeciti sul posto di lavoro.
La decisione del giudice
Quindi a fronte di un licenziamento arrivato nel 2023, con la decisione del giudice del Lavoro presso il Tribunale di Roma che si è pronunciato con sentenza che obbliga la società a reintegrare l’operatrice ecologica, quest’ultima tornerà al suo posto di lavoro, ma anche con l’obbligo da parte della ditta di risarcire la donna.