Non solo l’ergastolo per la morte di Willy Monteiro, il giovane pestato di botte, massacrato e ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro, per i fratelli Bianchi, Gabriele e Marco, arrivano nuovi guai con la giustizia. E una nuova condanna. I due, infatti, sono coinvolti in un’altra inchiesta per un giro di droga, estorsioni e pestaggi e ora sono stati condannati a 4 anni e mezzo.
Estorsioni e pestaggi
Gabriele e Marco Bianchi, che sono in carcere e dovranno scontare l’ergastolo per la morte di Willy, erano finiti sotto i riflettori anche per un’altra inchiesta, che faceva riferimento a un giro di droga ed estorsioni. I due prima sono stati condannati a 5 anni e 4 mesi, ora in Appello a 4 anni e 6 mesi, loro che spacciavano droga e pretendevano i soldi. Gli stessi che, stando alle indagini, intervenivano quando qualcosa non andava secondo i piani, quando qualcuno non pagava o creava problemi. Chi non pagava o lo faceva in ritardo veniva picchiato. E un’intercettazione, dove sono evidenti le minacce nei confronti di un 20enne che forse voleva denunciare, lo conferma e rende bene il clima di terrore che seminavano.
“Sei un infame, tu e tuo padre. Avete torto e andate pure a fare la denuncia, morti de fame” – si sente in quelle intercettazioni, che non lasciano spazio a dubbi.
Le indagini
L’indagine, quella per droga ed estorsione, è stata condotta dal Nucleo operativo dei Carabinieri di Velletri. E, stando a quanto riporta il Corriere, nell’inchiesta sarebbe stato coinvolto anche Omar Shabani, l’amico che la sera dell’uccisione di Willy era lì e ha sempre difeso i fratelli Bianchi. Secondo gli inquirenti, i fratelli avevano la fama di ‘picchiatori’: erano quelli che venivano chiamati quando qualcosa non andava, quando qualcuno non pagava. E loro, con le botte, forse pensavano di risolvere tutto. La droga, che arrivava sulle auto di lusso (quello sfoggiato sui social), poi la violenza e le estorsioni quando qualcuno, ai loro occhi, creava problemi.
Ora, però, per i ‘gemelli di Artena’ è arrivata una nuova condanna e Marco e Gabriele, che nel frattempo hanno cambiato legali difensori, sono in attesa della data della Cassazione, che renderà la sentenza definitiva.