Expo 2030, la volata finale: Roma, Ryad e Busan si contendono la possibilità di essere la città ospitante. La situazione a 7 giorni dal voto.
Sette giorni, una certezza. Roma c’è fino all’ultimo. La corsa a Expo 2030 entra nel vivo e, a 7 giorni dal voto per determinare quale sarà la città ospitante della manifestazione di respiro internazionale, Gualtieri non solo tira le somme ma mette a punto un’ulteriore strategia. Il Primo Cittadino sa benissimo che la sfida non è semplice: il confronto con Ryad e Busan è serrato, per questo il tempo deve diventare alleato di Gualtieri.
L’ex Ministro dell’Economia è volato a Parigi dove cerca di mettere in contatto più persone possibili per favorire la candidatura di Roma: la promozione del progetto è fondamentale e passa dalla dimostrazione e condivisione delle idee con i Paesi che maggiormente sposano la causa capitolina in modo tale da spargere la voce in sede di scrutinio. Quando si tratta di votare, conta chi è riuscito a capire determinati intenti.
Il Circo Nero arriva a Roma: evento al Maximo sabato 25 novembre
Expo 2030, Gualtieri tra aspettative e realtà: la posizione di Roma a una settimana dal voto
Tuttavia, Gualtieri è sicuro delle potenzialità di Roma: “C’è grande supporto per il nostro progetto. Tutti riconoscono la fattibilità di certe idee, le più in linea con la politica dell’inclusione e i valori della sostenibilità che sono alla base di Expo 2030. Ce la giocheremo con grande determinazione”, ha dichiarato Gualtieri ai microfoni del TG3 Lazio. L’obiettivo primario per Roma è quello di arrivare al secondo turno, confidando sul fatto che Ryad conquisterà più voti alla prima tornata.
A quel punto la Capitale d’Italia spera di arrivare seconda, così – con il voto segreto – potrebbe sperare in un successo. La Città Eterna, in caso di ulteriore chiamata, spera nei voti della terza classificata. Ecco perchè l’impegno in termini di diplomazia non cessa: “Gli avversari sono forti e determinati, ma noi stiamo mostrando a tutti il nostro approccio. Ce la metteremo tutta”. Rispetto e cordialità, per evitare sorprese e garantire – eventualmente – solidarietà.
Il conto alla rovescia è cominciato: la volata finale verso Expo 2030 vede Roma guadagnare terreno, bisogna capire fino a che punto. La vera partita inizia fra una settimana, quando le parole (e le promesse) lasceranno il posto ai fatti e alla concretezza. Roma ci crede, ma potrebbe non bastare.