È morto giovedì 14 aprile, nel carcere di Regina Coeli un detenuto straniero di 36 anni. L’uomo si trovava nella struttura detentiva per scontare fino al 2024 una pena inflitta per il reato di rapina aggravata. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
Muore in carcere per un malore: le parole del segretario Somma
‘L’uomo aveva precedenti di tossicodipendenza che possono avere significativamente inciso sulle cause della morte, che allo stato risultano legate a un malore ma sulle quali sono in corso accertamenti più approfonditi’, spiega in una nota Maurizio Somma, segretario nazionale Sappe per il Lazio.
‘A nulla sono valsi i soccorsi prestati dal personale di Polizia Penitenziaria e dai sanitari che non hanno potuto fare altro che certificare il fulmineo decesso. Ancora un decesso per un soggetto che, forse, poteva anche non essere in carcere in relazione alla sua posizione giuridica e stato di salute’, prosegue nella nota.
Il commento del sottosegretario
‘La situazione nelle carceri resta allarmante: altro che emergenza superata, dichiara invece il segretario generale Sappe Donato Capece. ‘Ci troviamo a commentare una tragedia umana avvenuta in quei moderni lazzaretti che sono diventati i penitenziari italiani, nei quali secondo recenti studi di settore è stato accertato che almeno una patologia è presente nel 60-80% dei detenuti. Questo significa che almeno due detenuti su tre sono malati e fa comprendere in quali critiche, difficili e pericolose condizioni lavorano le donne e gli uomini del Corpo di polizia penitenziaria’, conclude.