L’esito della visita medica, quella necessaria per coronare il proprio sogno ed entrare a far parte del Corpo della Marina Militare, era stato alquanto chiaro e perentorio. Giudicato troppo grasso, il suo peso gli è valso il reclutamento e la possibilità che il proprio desiderio potesse diventare realtà. Tuttavia, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere in quanto il Tribunale amministrativo del Lazio ha annullato il giudizio di inidoneità, previa dimostrazione che i dati forniti dai medici erano erronei, e il protagonista di questa vicenda è stato riammesso nel Corpo. A riportare la notizia Repubblica.
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Il giudizio annullato dal Tar e l’esclusione dalla Marina per via del peso
Tutto ha avuto inizio con l’impugnativa del verbale da parte della Commissione per gli accertamenti sanitari. Verbale con il quale il candidato si è visto escluso dal reclutamento nel Corpo. Il motivo, come anticipato, ha a che fare con il peso. Ritenuto troppo grasso, il candidato non è stato ammesso in Marina. Tuttavia, con il ricorso al Tar è stata depositata una certificazione medica rilasciata a pochi giorni di distanza. Certificazione che ne accertava, invece, l’idoneità. I giudici amministrativi, valutando una verifica medica disposta da loro stessi, hanno accolto il ricorso e annullato l’esclusione del candidato dal Corpo.
Giudizio inattendibile
“Il giudizio reso su presupposti di fatto errati deve essere dichiarato inattendibile” queste le parole dei legali che sottolineano poi come: “Nel caso abbiamo sostenuto che, al fine della composizione corporea, l’altezza del candidato assume un ruolo fondamentale essendo tale parametro utilizzato ai fini della determinazione della composizione corporea. Dunque, se il dato (altezza) è errato è errato anche il risultato (composizione corporea e massa grassa). Tale discrasia costituisce un indubbio segno di anomalia e inaffidabilità dell’accertamento compiuto dalla Commissione medica esaminatrice”. La vicenda, alla fine, si è conclusa nel migliore dei modi ma non dev’essere stata una passeggiata per il candidato sentirsi escluso a causa del proprio peso.