Il fenomeno dei “flambus” a Roma ha portato la Procura della Repubblica a indagare 14 persone. Secondo gli inquirenti sarebbero questi ultimi i responsabili del cattivo funzionamento dei mezzi Atac andati in fiamme tra gennaio e agosto 2019.
Troppo strano che ci fossero continui problemi di malfunzionamento e pezzi di ricambio vecchi. Il fenomeno ha indotto i Sostituti procuratori Mario Dovinola e Francesco Dall’Olio ad aprire un fascicolo di indagine che è terminato con l’iscrizione nel registro degli indagati di 14 persone, tra funzionari della municipalizzata dei trasporti, responsabili delle riparazioni e del parco mezzi, oppure delle officine. I Pm hanno formulato richiesta di rinvio a giudizio per incendio colposo.
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Le indagini
A questo punto potrebbero finire sotto processo, 14 dipendenti Atac, accusati di non aver svolto correttamente il loro lavoro. Gli incendi, quindi potevano essere evitati.
I giudici inquirenti sostengono che sarebbero stati ignorati tanti segnali di allarme, quali perdite di olio e principi di incendio. Episodi che si erano verificati tra aprile e ottobre del 2018. Per questo sono stati indagati anche alcuni responsabili di manutenzione e di officine.
Gli inquirenti ritengono che, gli indagati, tra le altre mancanze: non abbiano fatto i dovuti accertamenti prima di rimettere in strada i veicoli, ma anche l’uso di pezzi di ricambio “usati e usurati, ricavati da veicoli in attesa di rottamazione”.