E’ esploso un caso dietro l’arresto dell’avvocatessa Camilla Marianera e il suo compagno, arrestati con l’accusa di aver rivelato importanti informazioni legate al reparto “intercettazioni” del Tribunale di Roma. In una dimensione più vicina alle sfere dei servizi segreti, l’avvocatessa, dietro lauto pagamento, è accusata di aver offerto tali informazioni a realtà criminali, banditi, gruppi di ultras o addirittura ai Casamonica, per aggiornare gli interessati sulle quali informazioni aveva in mano la giustizia italiana sul loro conto.
Chi è la talpa del Tribunale di Roma?
In tutto questo, non poteva Camilla Marianera reperirsi le informazioni da sola. Tantomeno con l’aiuto del fidanzato. Secondo le indagini del caso, ci sarebbe proprio un complice dell’avvocatessa all’interno del Tribunale di Roma, che metteva nelle mani della donna i fascicoli “top secret” riguardo le indagini e le intercettazioni portate avanti dalla Procura di Roma. Informazioni utilissime per la giovane legale, che su tali dati aveva creato un business.
Le informazioni delle indagini, infatti, avrebbero permesso a clan e criminali vari di anticipare, se sapute per tempo, le mosse della giustizia, depistando quindi con una certa facilità il naso delle Forze dell’Ordine sui loro affari criminali o casi di cronaca nera. Con il proseguo delle indagini, l’avvocatessa sembrava percepisse 300 euro per ogni “soffiata” all’interno del Tribunale di Roma, in un prezzo alla portata di clan e anche delinquenti comuni.
Da dove arrivavano le informazioni
Oggi, sulla tabella degli indiziati ci sono cinque dipendenti della struttura di piazzale Clodio. Tutto sorgerebbe dalle dichiarazioni della giovane avvocatessa, che ammette “conoscenze importanti” all’interno degli uffici della Corte d’Appello. Come la stessa donna dichiara, “Diciamo che conosciamo una persona che sta in Procura nell’ufficio dove sbobbinano le intercettazioni”. Un personaggio chiave nel sistema che potrebbe aver creato Camilla Marianera, creando un business attorno alle informazioni secretate del giro criminale romano.