Ha le dimensioni di una noce e pesa solo 2 grammi la creaturina che la Lipu ha rinvenuto nel weekend dentro Villa Borghese, a Roma. La Lega Italiana Protezione Uccelli ha condiviso infatti la foto di un piccolo di pipistrello, intenta ad arrampicarsi sulla mano di un volontario, il tutto rigorosamente al buio, visto che parliamo di un mammifero crepuscolare. “Abbiamo trovato a terra un cucciolo di pipistrello albolimbato di soli 2 grammi”, ha così raccontato l’associazione via social, “È probabilmente caduto accidentalmente nel parco giù dalla tana dove è insediata la sua colonia, ed è stato prontamente portato nel nostro centro da chi gli ha salvato la vita”.
Quanto sono grandi i pipistrelli?
Come precisa la Lipu, il pipistrello è uno degli animali più straordinari che esistano sul nostro pianeta. Unico nel suo genere, il pipistrello ha l’invidiabile primato di essere il solo mammifero in grado di volare.
Stando alle informazioni del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, gli estremi dimensionali nei pipistrelli vanno da una apertura alare di 1,5m e un peso di un kg di alcuni megachirotteri, a specie minuscole come il “Pipistrello bombo” del peso di circa 2 grammi. In Europa la specie più grande è la Nottola gigante dall’apertura alare che può toccare i 46 cm e dal peso medio di una cinquantina di grammi. La specie più piccola è invece il Pipistrello pigmeo che con i suoi 4 grammi presenta un’apertura alare massima di 25 cm. “Con tutte le particolarità della sua specie, avrà molto da imparare prima di svolazzare nella notte”, ha spiegato la Lipu parlando del cucciolo, “Lo farà al sicuro qui da noi, insieme ai suoi simili, e ripartirà libero appena sarà pronto”.
Come sopravvivono i pipistrelli?
Il mammifero sfrutta un adattamento simile a quello avvenuto per le zampe palmate degli uccelli acquatici. Infatti, tra le dita molto lunghe degli arti superiori dei pipistrelli si estende una membrana, chiamata patagio, che, facendo attrito con l’aria, rende possibile il volo. Le sue specializzazioni non finiscono qui: infatti, i suoi strumenti di caccia si sono dovuti adattare per catturare prede piccole e veloci nel buio notturno. Per questo, ha perfezionato un sistema basato sulle onde sonore, chiamato “ecolocalizzazione”, che consiste nell’emettere dei suoni a frequenze molto alte, non udibili dall’uomo. Rimbalzando su qualsiasi ostacolo incontrino, questi ultrasuoni tornano indietro all’orecchio del pipistrello e vengono elaborati dal suo cervello in modo da formare una vera e propria immagine sonora di tutto ciò che lo circonda.
Per il cucciolo di pipistrello è ancora presto per spiccare il volo. Nel frattempo, si gode il momento di celebrità tra gli appassionati e le coccole dei volontari Lipu.