Roma. Agivano in coppia, come il gatto e la volpe. Il loro territorio di caccia erano gli ospedali frequentati da anziani e persone in difficoltà, li presenti per cure mediche. Il modus operandi sempre il medesimo: dopo essersi recati nei pressi di ospedali, cliniche e luoghi frequentati da anziani, si presentavano. Uno dei due metteva la maschera del sedicente avvocato affabulatore, l’altro si presentava quale benefattore in cerca di un medico al quale doveva consegnare una ingente somma di denaro. Così hanno truffato due anziani, sottraendo loro una grossa quantità di denaro.
La strategia della truffa a Roma
La prima vittima della truffa, una anziana donna di 79 anni. Quest’ultima, in piena pandemia, si era recata presso l’ospedale Spallanzani per degli accertamenti di salute. Una volta in sede, è stata raggiunta dalla coppia di truffatori che l’hanno convinta a salire a bordo della loro auto per raggiungere il medico. Durante il tragitto, il conducente si era vantato di una grossa somma di denaro, da dover consegnare al fantomatico medico per ringraziarlo delle sue prestazioni. Alla donna aveva prospettato un regalo di 25.000 euro se si fosse prestata quale garante davanti al notaio per la consegna del denaro. Intanto, il complice con la maschera dell’avvocato spiegava che, per ricevere quella somma di 25.000 euro, era necessario presentare davanti al notaio una garanzia di simil valore, composta anche da oro o altri valori immediatamente disponibili.
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Il gatto e la volpe: oltre 20.000 euro
Così, dopo essersi convita, l’anziana signora si era fatta accompagnare a casa per rimediare gli oggetti di valore richiesti. La somma di 800 euro in contanti, un orologio Rolex in acciaio, un orologio in oro, svariati orecchini, bracciali e catenine in oro per un valore complessivo di oltre 20.000 euro. Infine, poi la concluse della truffa. I due, dopo aver visionato gli oggetti hanno finto di doversi fermare per acquistare dei fogli protocollo necessari alla firma del notaio, dopo aver sottratto il telefono alla donna con la scusa di una chiamata. Così, hanno fatto scendere la donna e se la sono data a gambe.
Truffatori seriali
Un reato analogo, con identiche modalità, si era verificato nel mese di gennaio ai danni di una 72enne. L’anziana signora, raggirata come nel caso precedente, aveva consegnato al gatto e la volpe denaro contante per un importo complessivo pari a 1180 euro. Prelevati sia in casa che presso un bancomat nel quartiere San Giovanni di Roma. Ora le indagini proseguono, ci sono due indagati che sembrerebbero coincidere con il ventaglio di prove raccolto dagli inquirenti, ma per il momento la condanna definitiva ancora non c’è, sebbene le prove siano molto consistenti.