Roma. La protesta dei tassisti non si ferma. Dopo il coro di dissenso che si è levato ieri, anche oggi — giovedì 14 luglio — i tassisti continuano a far sentire la propria voce e non solo a parole. È infatti nuovamente bloccata via del Corso, nelle vicinanze di Palazzo Chigi. Qui un manipolo di tassisti sta manifestando contro il governo e Uber. La tensione è letteralmente nell’aria e si fa sentire al ‘colpi’ di petardi e fumogeni.
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Le motivazioni della protesta dei tassisti
Dopo una relativa quiete ecco che da ieri la protesta è tornata a farsi sentire in tutto il suo vigore. Ma come mai i tassisti stanno protestando? La motivazione alla base del loro dissenso è lo stralcio dell’articolo 10 del ddl concorrenza, quello che cioè affronta la spinosa questione della liberalizzazione del settore, unitamente alla proposta di un tavolo di confronto con il Governo
Blindate le aree istituzionali
Il dissenso dei tassisti, si leva tutto contro il governo Draghi e la Uber, azienda che offre un servizio di trasporto automobilistico privato prenotabile direttamente con un’applicazione. Ricordiamo che quest’ultima è tacciata da tassisti di concorrenza sleale. Data la sentita protesta ed onde evitare pericolosi disordini i manifestanti sono fronteggiati da un cordone di Polizia. Blindate dagli agenti anche le vie di accesso ai palazzi istituzionali.
Una protesta trasversale
Un tema caldo, scottante, che tocca i tassisti di tutta la Penisola. Non ci sono infatti limiti geografici e quest’oggi nella Capitale erano presenti anche rappresentanti della categoria da Torino, Napoli, nonché striscioni con tanto di scritta ‘Taxi Milano’, o ancora ‘Tassisti Firenze’.