In arrivo il Ciclone Betty, meglio noto in Italia come Poppea. Il mese di agosto si chiude col maltempo e l’allerta meteo gialla, a Roma come nel resto del Paese. Da lunedì 28 agosto sono previsti temporali, rovesci e grandinate, a rinfrescare le ultime giornate di calura estiva, col rischio però di forti raffiche di burraschi e di vento.
Allerta maltempo gialla nel Lazio
La Protezione Civile del Lazio ha emesso nelle ultime ore un’allerta per maltempo gialla. Le prime avvisaglie di maltempo sono già percepibili da stamattina, lunedì 28 agosto. “Betty” si fa sentire con forti precipitazioni su tutta la Capitale, tuoni e fulmini, ma anche forti raffiche di vento, con burrasche dal 28 agosto per le successive 24-36 ore. Le temperature si manterranno comunque alte, oscillando tra i 21 °C e i 30, con venti moderati da Sud, in crescendo nel pomeriggio sempre dall’area Sud-Sudovest della regione. I venti, invece, al mattino saranno forti provenienti da Sud con intensità di circa 35km/h, al pomeriggio forti da Sud-Sud-Ovest con intensità tra 31km/h e 40km/h, molto forti da Sud-Sud-Ovest alla sera con intensità di circa 42km/h. Lo zero termico più basso si attesta a 3090 metri e la quota neve più bassa a 2760 metri, entrambi alle ore 23.
Maltempo sul litorale da lunedì
La stagione estiva vedrà cieli cupi anche sui litorali laziali, da Nord a Sud, caratterizzati da cieli nuvolosi e deboli piogge. Il tempo si guasterà soprattutto nel pomeriggio di lunedì, quando i cieli della Capitale vedranno piogge e rovesci temporaleschi. Maltempo con durata comunque breve, perché già nel tardo pomeriggio ci sarà un assorbimento parziale delle nubi, con uno schiarimento dei fenomeni atmostferici.
Perché si chiama Betty?
In Italia la chiamano “Ciclone Poppea”, e segue ai precedenti Caronte, Cerbero e Nerone. Il nuovo soprannome per indicare la furia del maltempo si deve al Met Éireann, il servizio meteorologico irlandese. Le tempeste hanno nomi comuni o familiari per aiutare le persone a memorizzare gli agenti atmosferici, categorizzandole per gli impatti sulla vita delle persone. Dare un nome alle tempeste aiuterebbe così le persone a collegare un’allerta meteo alla necessità di prepararsi a forti piogge, venti o grandine.