Domani si chiuderà la campagna elettorale di Fratelli d’Italia a Roma, in vista del voto alle elezioni Regionali del Lazio previste il 12 e 13 febbraio 2023. Lo farà con un grande evento previsto all’Auditorium Conciliazione, dove presenzierà anche l’attuale Premier, e leader del partito di Destra, Giorgia Meloni. In un evento che sicuramente vedrà la presenza di migliaia di persone, la Questura ha previsto dei cambi di viabilità nella zona per mantenere l’ordine pubblico.
Giorgia Meloni chiude la campagna elettorale a Roma
Il grosso evento firmato Fratelli d’Italia, e che chiamerà a raccolta tutta la coalizione di Centrodestra in vista delle Regionali del Lazio, inizierà alle ore 10.30 presso l’Auditorium della Conciliazione. Un evento che sarà la chiusura della campagna elettorale di Francesco Rocca, ovvero il candidato presidente alla Regione Lazio per il Centrodestra. Una chiusura elettorale eccellente, considerato come in suo sostegno interverrà la premier Giorgia Meloni.
Come menzionato da Roma Mobilità, l’evento comporterà un drastico cambiamento della viabilità nell’area di Prati, il quartiere Delle Vittorie e la zona dell’Aurelia. Così viene menzionato: “Dalle 10,30 alle 14,30, all’Auditorium Conciliazione, in via della Conciliazione 4, è previsto un evento con la partecipazione della presidente del Consiglio dei Ministri. Dalle 8 alle 14,30, sarà chiuso alla viabilità il tratto di via della Conciliazione tra largo Giovanni XXIII e via della Traspontina. Durante la chiusura della strade saranno modificati i percorsi delle linee bus 23, 280, 40, 62 e 982. Le linee 40 e 62 durante l’evento sposteranno al fermata di capolinea sul lungotevere in Sassia, tra via San Pio X e l’ingresso dell’ospedale Santo Spirito. Le linee 23, 280 e 982 saranno deviate su largo Giovanni XXIII, lungotevere Vaticano e lungotevere in Sassia. Poi, percorso abituale”.
Insomma, la visita della Presidente del Consiglio comporterà alti parametri di sicurezza in tutta la zona di viale della Conciliazione, specialmente ora dove l’allerta terrorismo comincia nuovamente a farsi sentire, vedendo l’evolversi del “caso Cospito” e soprattutto la battaglia sul “no al 41-bis”.