Il Cimitero Flaminio, a Prima Porta, affonda nel degrado, con lapidi e tombe lasciate a sterpaglie e squallore. La scarsa manutenzione di Roma inghiotte così anche i defunti, in una giungla selvaggia tra erba alta, animali infestanti e disservizi che rendono praticamente impossibile per le persone visitare i defunti. Una situazione di totale abbandono che, a poche settimane dalla Festa dei Morti, torna alla ribalta con un esposto al Campidoglio e all’Ama.
Esposto al Campidoglio: “Servizi inadeguati per i cittadini”
A impugnare le carte l’avvocato Francesco Figliomeni, ex consigliere comunale ed ex vice presidente dell’Assemblea Capitolina nell’era Raggi. Il legale ha presentato il 15 settembre un esposto in cui chiede riscontro al Campidoglio, all’assessorato all’Ambiente, al Presidente di Ama e al direttore dei Servizi Cimiteriali di Ama come intendono procedere per risollevare la situazione.
“Nonostante il costo dei servizi cimiteriali, i cittadini continuano a ricevere servizi del tutto inadeguati al Cimitero Flaminio”, si legge nell’esposto, seguito a numerosi interventi, mai presi in considerazione. “Negli anni scorsi sono state segnalate all’amministrazione capitolina diverse criticità, riscontrate anche da Ama, rimaste purtroppo senza risposta”, prosegue Figliomeni, “Chiediamo se c’è l’intenzione di intervenire con massima urgenza e se sarà prodotto un piano organico per la manutenzione straordinaria del Cimitero”.
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Defunti abbandonati, così come i cittadini che li ricordano
L’erba alta è solo la punta dell’icerberg in un Cimitero dove manca ogni genere di servizio, rendendo non solo difficoltoso per le famiglie trovare il quadrante dove riposano i propri cari, ma addirittura pericoloso per la sicurezza delle persone. Manca l’acqua corrente per irrigare le piante e lavare gli spazi, alcune aree sono completamente al buio, così è praticamente impossibile orientarsi geograficamente per la mancanza di segnaletica riconoscibile, spesso inghiottita dal verde: il Cimitero Flaminio è talmente grande che si rischia anche di perdersi tra le 37 strade che lo attraversano, confondendosi in una giungla di erba alta e sterpaglie. “L’altro giorno non riuscivo a trovare la tomba di mia mamma per quanto è alta la vegetazione”, raccontava una donna a luglio. Tra le erbacce spunta anche la tomba di Enrico Berlinguer, tristemente circondata dal degrado. I cittadini stufi denunciano: “Sempre peggio, situazione fuori controllo”.
Nell’incuria generale, sono di casa ormai anche cinghiali, topi e animali infestanti. Nelle macchie d’erba si rischia di essere morsi poi da vipere e serpenti. Inutile rivolgersi agli sportelli Ama, da anni i cittadini ci provano, senza ricevere risposta: “Abbiamo fatto 200 segnalazioni, non c’è acqua, non c’è niente, noi paghiamo e guarda i morti come sono messi. Tutti nello schifo più assoluto e tra l’erba alta, una vergogna”, spiegava ques’estate un visitatore.
Le difficoltà del XV Municipio. Torquati: “Continuiamo a raccogliere segnalazione dei cittadini e a convocare tavoli con Ama”
Il presidente del XV Municipio, Daniele Torquati, insieme alla Commissione Ambiente del miniparlamentino da anni ormai sollecitano degli interventi urgenti ai Servizi Cimiteriali Ama. Nell’ultimo tavolo, a fine luglio 2023, l’amministrazione municipale ha ribadito che, tra le priorità d’intervento, c’è soprattutto la cura del verde e del decoro urbano al Cimitero di Prima Porta, oggetto di migliaia di segnalazioni da parte dei residenti e dei tanti famigliari che vorrebbero visitare serenamente i propri cari.
“Uno dei tratti distintivi delle culture civilizzate, tra cui proprio i romani, è quello di poter rendere omaggio ai propri defunti. Noi invece, nel cimitero più grande d’Europa, non possiamo farlo”, interviene Egle Cava, presidente della Commissione Ambiente del Municipio XV. L’amministrazione ha chiesto ad Ama però di prendere in considerazione non solo le condizioni in cui verte il Cimitero Flaminio, ma anche per Cesano e Isola Farnese, con cui condivide il degrado. Una richiesta che fa capo anche al bando che il Comune di Roma approvò a febbraio 2022, grazie al quale furono stanziati dei fondi per la messa in sicurezza della Chiesa di San Michele Arcangelo al cimitero Flaminio, con risorse di oltre 200mila euro e interventi di impermeabilizzazione di alcune coperture della struttura cimiteriale.
Lavori al Cimitero Flaminio: “I cittadini devono poter commemorare i propri cari almeno ai Defunti”
Roma Capitale si impegnava perciò entro 2-5 anni a partire da febbraio 2022 a implementare gli impianti crematori del Cimitero Flaminio e a ristrutturare la Chiesa di San Michele Arcangelo, per cui i lavori sono iniziati a giugno e che, con la pausa estiva, hanno subito uno stop. Stando al cronoprogramma, però, dovrebbero concludersi entro l’autunno. “Confidiamo che i lavori possano finire entro ottobre. I cittadini hanno il diritto di commemorare i propri cari almeno ai Defunti”, conclude la consigliera Cava.