Ennesimo blitz degli attivisti per il clima di Ultima Generazione a Roma, imbrattati i muri del Ministero della Giustizia. Esposti e attaccati striscioni, spruzzata vernice nera sui muri dell’edificio, cosa è successo.
Continuano senza sosta le iniziative di protesta degli ambientalisti pro clima di Ultima Generazione a Roma. Dopo gli Internazionali di Tennis e i negozi del centro, stavolta nel mirino degli attivisti è finito il palazzo del Ministero della Giustizia, con il colonnato posto all’ingresso finito “colorato” di nero; accanto al portone sono stati inoltre esposti degli striscioni con su scritto “1 ottobre, Giustizia Piazza del Popolo” e “Fondo riparazione”.
Imbrattati i muri del Ministero della Giustizia oggi a Roma: la protesta di Ultima Generazione
L’iniziativa, che segue i numerosi altri gesti dimostrativi del Movimento andati in scena in questi ultimi giorni, è scattata attorno alle 10.00. Circa quattordici persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, hanno preso parte a una azione di disobbedienza civile nonviolenta davanti al Ministero della Giustizia, in Via Arenula.
Due persone hanno spruzzato carbone vegetale nero con un estintore contro la parete del Ministero della Giustizia mentre altre hanno appeso manifesti con la citazione – spiegano da Ultima Generazione – “dell’articolo 9 della Costituzione che cita “La Repubblica [… ] tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Sei i manifestati portati in Commissariato per gli atti di rito. Sul posto sono intervenuti, oltre al personale di sicurezza dell’edificio, la Digos unitamente alla sezione della Scientifica della Polizia di Stato.
Aggiornamento – Sono stati in tutto 13 gli attivisti portati presso il Commissariato Trevi. Gli ambientalisti, da quanto si apprende, sono stati denunciati per manifestazione non preavvisata, danneggiamento di beni culturali e interruzione di pubblico servizio.
Il gesto dimostrativo contro il Ministro Carlo Nordio
Obiettivo del raid degli attivisti è stato il Ministro Carlo Nordio:
“Le risposte del Ministero della Giustizia sono state insufficienti e spesso caratterizzate da un’indifferenza preoccupante verso le richieste di giustizia e trasparenza da parte della popolazione. Il Ministro Nordio rappresenta un grande pericolo per la nostra democrazia. Le sue recenti riforme della giustizia includono la separazione delle carriere dei magistrati, le modifiche alla prescrizione, le restrizioni alla stampa, e le limitazioni alle indagini sui reati dei colletti bianchi e all’uso delle intercettazioni”.
E ancora:
“Questi ultimi, sono strumenti fondamentali per smascherare la corruzione e i legami con la mafia. Inoltre, ha abolito il reato di abuso d’ufficio e ha riformato il traffico di influenze, rendendo più difficile perseguire i reati di corruzione”.
Appuntamento a Piazza del Popolo il 1 ottobre: “Niente sarà come prima”
Con il banner drop esposto oggi, Ultima Generazione, da quanto si apprende, annuncia ufficialmente la data del primo ottobre in Piazza del Popolo.
“Niente sarà più come prima dopo il primo ottobre. Partirà un periodo di mobilitazione senza fine e senza precedenti. Maggio per chi già sa, ottobre per chi lo capirà”.
A cosa si riferirà dunque il movimento?