Si cerca di capire cosa ci sia dietro l’omicidio di Filippo Felici, il giovane 24enne ucciso con una coltellata dietro la schiena davanti il civico “11” di via Publio Rutilio Rufo, nel quartiere di Cinecittà. Il ragazzo, che di mestiere era pizzaiolo ma che da qualche settimana si era fermato per un intervento chirurgico, nel momento della morte aveva da poche ore presentato la nuova fidanzata alla propria famiglia, organizzando una cena a casa.
Sulla morte del ragazzo, stanno indagando gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato. Sull’omicidio, c’è la forte possibilità che esso sia collegato a dinamiche di droga e spaccio. In tal senso, nella perquisizione fatta all’alba di mercoledì dai poliziotti presso la dimora della famiglia Felici, gli agenti hanno ritrovato grandi quantità di sostanze stupefacenti: sei chili di hashish e mezzo chilo di cocaina. Una situazione che dovrà essere chiarita, soprattutto perché il ragazzo si era già trovato ad affrontare casi di droga davanti la giustizia un anno prima.
Le parole del papà di Filippo Felici
Il padre del ragazzo, Stefano Felici, è distrutto dal dolore per la perdita del loro figlio, ma anche consapevole di come la giustizia sarà capace di fermare i colpevoli e soprattutto chiarire le dinamiche attorno all’omicidio del ragazzo. Sulle pagine de Il Messaggero, dice in merito: “Un ragazzo davvero speciale con grandi ambizioni. Ma si è dovuto scontrare con la realtà. Quando ti ammazzano un figlio così, con una coltellata alla schiena, purtroppo non c’è nulla da aggiungere”.
Insieme alla propria famiglia, composta dalla madre e i due fratelli di Filippo, hanno scritto una lettera, che leggono davanti ai giornalisti: “Crediamo nello Stato e nella legalità. Abbiamo fiducia nella giustizia umana e siamo certi della divina”. Poi racconta il signor Stefano: “La sera che ci ha presentato la sua nuova ragazza, era tutto tranquillo. Ero così felice che ci avesse presentato questa ragazza così per bene. Noi poi siamo andati a letto, in piena notte è andato a portare fuori il cane e non è più tornato“.
Le cattive amicizie di Filippo
Il papà, parlando dei problemi di droga in cui era immerso il figlio scomparso, racconta: “Filippo era davvero un bravo ragazzo ma si era circondato da persone e amicizie discutibili. Inseguiva il sogno dei soldi facili e poi è successo quello che è successo. Non possiamo dire nulla sulle indagini, abbiamo piena fiducia nel lavoro della polizia, posso solo confermare che in casa le discussioni sulle frequentazioni di Filippo c’erano state e che nell’ultima settimana era più nervoso. Lo avevamo notato ma nulla di più”.
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