Come previsto dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, il 2019 è stato un anno più che positivo per il settore della tecnofinanza. Per quanto l’Italia si stia ancora muovendo su scala ridotta rispetto a Paesi come gli Stati Uniti e la Cina, sono sempre più numerose le startup italiane che scelgono di porsi come competitor diretti delle banche o, dimostrando un approccio decisamente più collaborativo, di contribuire alla digitalizzazione delle stesse.
Sulla stessa scia delle imprese, anche i singoli sembrerebbero essersi aperti al mondo del fintech: sempre secondo la stessa indagine, infatti, i giovani tra i 16 e i 24 anni starebbero cominciando a prendere in considerazione le startup per l’affidamento dei loro risparmi, mettendo per una volta da parte le più tradizionali banche e gli uffici postali.
Il settore della tecnofinanza, però, non è certo solo questo, ma comprende, oltre alle già citate startup, anche concetti come quello di blockchain, smart contract, robo-advisor e così via. Un settore abbastanza ampio, dunque. E se il suo futuro è così luminoso, come è possibile investirci? E quali sono stati i passi in avanti compiuti dalla città di Roma per dimostrare la sua apertura nei confronti del fintech?
Aumentano gli investimenti nella tecnofinanza
Come dimostrato dalla maggior parte delle ricerche sul campo, il peso attuale del fintech sembra essere stato ben compreso sia dalle realtà del settore sia dai singoli. Sebbene la tecnofinanza riguardi più da vicino le aziende che operano nel settore, infatti, la possibilità di investire nel fintech non è certo stata negata ai singoli investitori. Grazie all’ausilio di piattaforme come https://www.etoro.com/it/, infatti, è in continua crescita il numero di trader che sceglie di investire nella rivoluzione tecnologica. Un modo sempre più comune di farlo è, ad esempio, tramite i CFD, o contratti per differenza. Diversamente da altri strumenti, infatti, i CFD hanno il vantaggio di permettere l’accesso a mercati esteri, di fare trading con leva e, soprattutto, di utilizzare asset offerti direttamente da un broker esperto.
Per quanto riguarda il mondo delle imprese, invece, i dati riportati su https://www.corrierecomunicazioni.it/finance/ sembrano parlar chiaro: il 58% delle aziende ha intenzione di incrementare i propri investimenti in tecnologia entro il 2021. Questa constatazione sarebbe il frutto di un’indagine condotta da Idc-Ntt Data su un totale di circa 1050 aziende sparse in tutto il mondo, di cui 100 italiane. Anche nel nostro Paese, quindi, la digitalizzazione starebbe crescendo a vista d’occhio, nonostante le difficoltà delle aziende più piccole. Come sottolineato dalla stessa indagine, infatti, queste ultime si starebbero scontrando con almeno tre ostacoli, tra cui la mancanza di esperti interni e l’incapacità di rendersi conto dei benefici a lungo termine di una simile innovazione.
L’impegno della città di Roma
Fonte: Pixabay
Se la situazione del fintech sembra essere in netto miglioramento in tutta Italia e nel mondo, anche la città di Roma si sarebbe di recente mostrata impegnata in un processo di digitalizzazione e innovazione tecnologica. Come riportato da https://www.dday.it/redazione/, infatti, la collaborazione tra Mastercard e Atac avrebbe di recente dato vita al progetto Tap&Go, pensato per permettere ai cittadini di viaggiare su tutta la linea metro-ferroviaria con qualsiasi carta contactless o dispositivo NFC abilitato.
La procedura per usufruire di questo servizio sarebbe piuttosto semplice: è infatti sufficiente avvicinarsi ad un tornello riportante il logo Tap&Go, avvicinare la propria carta contactless al dispositivo e attendere il cosiddetto tap. Basta questo breve passaggio per far sì che il sistema registri un biglietto a tempo e lo ritenga valido per 100 minuti. Ancor più conveniente è poi il fatto che dopo un totale di cinque tap nell’arco di 24 ore il sistema registri automaticamente l’acquisto di un biglietto giornaliero del valore di 7 euro, permettendo all’acquirente di risparmiare sul costo degli eventuali biglietti singoli.
Sembrano piccoli passi, eppure è proprio dalle innovazioni come questa che si può giungere a grandi cambiamenti. Startup, aziende e singoli investitori sembrano aver ormai compreso le infinite potenzialità della tecnofinanza e si sono dimostrati pronti ad un processo che potrebbe portare alla progressiva digitalizzazione dei servizi. Anche Roma, d’altronde, ha dimostrato di essere pronta a questo cambiamento: rendendo possibili i pagamenti ai tornelli tramite carta contactless e dispositivi NFC si è infatti contribuito a semplificare uno dei servizi più utilizzati in città, ovvero quello dei trasporti pubblici.