In questo periodo di caldo afoso ci sono continui incendi: in natura, nella boscaglia, ma anche nei palazzi di città. Come è accaduto questa mattina a Roma, vicino la stazione Tuscolana. L’intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo, ma nonostante questo è stato rinvenuto un cane privo di vita. Ecco cos’è successo.
Incendio vicino la stazione Tuscolana
Un cittadino ha lanciato l’allarme e la sala operativa del vigili del fuoco del comando di Roma è intervenuta in modo tempestivo. Alle ore 8,45 circa ha inviato in via della stazione Tuscolana (RM) all’altezza del civico 28 la squadra 3/A con al seguito l’autobotte Ab/12. A prendere fuoco sono stati alcuni locali delle ferrovie adibiti a deposito merci in disuso, al momento occupati abusivamente da diverse persone senza fissa dimora, le cui generalità non sono ancora state identificate.
L’intervento dei vigili del fuoco e la tragica scoperta
I vigili del fuoco sono subito giunti sul posto. La situazione si è rivelata abbastanza difficile, ma l’incendio è stato spento in poco tempo. Tutte le bombole di GPL presenti sono state messe in sicurezza e poi sono iniziate le ispezioni. Sul posto era presente anche la polizia di stato. I locali sono stati dichiarati inagibili e non sono stati trovati feriti. Probabilmente, viste le fiamme, si sono tutti dati alla fuga. Però, nessuno ha portato con sé il cane, che è rimasto intrappolato nell’edificio in mezzo alle fiamme e per lui non c’è stato nulla da fare. Il piccolo cane è stato ritrovato completamente carbonizzato tra la tristezza degli agenti.
I motivi dell’incendio al rifugio dei senzatetto
Non sono ancora noti i motivi dell’incendio e non sappiamo cosa abbia scatenato le fiamme. Le indagini della Polizia di Stato sono ancora in corso. Sono molte le ipotesi: il troppo caldo potrebbe aver surriscaldato l’edificio in cui erano presenti materiali facilmente infiammabili, oppure è stato un incendio doloso contro i senza dimora che vivevano all’interno di questi cunicoli? Al momento non c’è ancora una spiegazione chiara.