Dopo aver iscritto nel registro degli indagati la conducente della Golf sulla quale viaggiava Gaia Menga, 13enne morta sulla Laurentina il 4 novembre scorso, la Procura di Roma ha chiuso le indagini anche a carico della mamma della ragazzina e anche quest’ultima è indagata per l’omicidio stradale della piccola.
La magistratura inquirente non sembra avere dubbi circa il fatto che se Gaia avesse avuto la cintura allacciata sarebbe ancora viva e la mamma avrebbe dovuto controllare. Secondo quanto riporta il Corriere, secondo gli inquirenti la madre di Gaia avrebbe avuto l’obbligo di far allacciare la cintura a Gaia. Comportamento omissivo che ora rischia di farla finire a processo.
Le 2 donne hanno chiesto di essere ascoltate dal Pm
Entrambe le donne hanno chiesto al Sostituto procuratore che ha coordinato le indagini di essere ascoltate. Chissà se nei racconti delle due amiche, che quella maledetta sera aveva solo deciso di andare a cenare ad Anzio, potrà emergere qualcosa che convincerà il magistrato a non procedere nei loro confronti.
Una serata tra amiche finita in tragedia
Doveva essere una serata tra donne, quella del 3 novembre di ormai sette mesi fa, due amiche, una delle quali aveva deciso di portare con sé una delle sue bambine. Alcune ore trascorse insieme per distrarsi dalla routine, ridere, scherzare e mangiare insieme. Tutto sembrava essere andato come previsto, fino a quando sulla strada del ritorno, intorno alle 2 di notte sulla Laurentina, all’incrocio con via Giovanni Gutenberg, in zona Selvotta, vicino a Trigoria, la Golf impazzita ha carambolato, si è ribaltata. Una veloce sequenza di fatti che non ha dato scampo alla piccola Gaia.
Le indagini
Dopo aver appurato che la conducente era sobria, gli investigatori hanno concentrato l’attenzione sul presunto superamento dei limiti di velocità, ma anche sul manto stradale bagnato dalla pioggia e sul fatto che Gaia non avesse la cintura, una mancanza che secondo gli inquirenti sarebbe da addebitare alla mamma.